FERMI AL PALO?
Nella primavera del 2015 il professor Carnevale Maffè, noto docente della SDA Bocconi, aveva senza giri di parole ‘suggerito’ al canale eldom di svegliarsi perché stava suonando l’ultima campana, sottolineando con quell’esortazione quanto un cambiamento reale, ma anche radicale, fosse ormai assolutamente necessario rispetto a un quadro, in primo luogo distributivo, nel quale queste insegne rischiavano di risultare via via sempre più anacronistiche (e quindi poco performanti) perché sempre più lontane da un modello di domanda, e quindi d’offerta, totalmente diverso da quello nel quale loro si erano sviluppate, ma che soprattutto si ostinavano a non toccare. Ebbene, a due anni di distanza, questi comportamenti d’acquisto si sono consolidati toccando fasce di consumatori sempre più ampie e convinte.
Con loro è cresciuta la rilevanza di nuovi canali e player e non solo in termini di vendite. Fenomeni questi, tra l’altro, in evidente sviluppo. Poco e nulla, però si è mosso sul fronte del canale eldom. Le regole del gioco sono rimaste le stesse, alcune sono state solo estremizzate per cercare di forzare il risultato, ma non sono state cambiate, massimo qualche ritocco; né sono cambiati gli strumenti con i quali esse sono tuttora applicate, tranne che si voglia leggere nell’acquisto di Monclick da parte di Unieuro spa qualcosa di più dell’obiettivo “di incrementare significativamente il fatturato nell’on-line” dichiarato dalla stessa catena.
La trasformazione in insegne veramente multicanale, e quindi un’ipotesi di risposta all’avanzata dei pure player, ma ancor prima ai nuovi comportamenti di shopping degli italiani, è tuttora lì solo abbozzata. Anche i vincoli (a cominciare dal divario di prezzo) e le storture (vedi ridistribuzione ai pure player) sono ‘fermi’ sul tavolo in attesa di soluzione esattamente come due anni fa. Come allora, molti retailer accollano ‘comodamente’ all’industria – tra l’altro in molti casi anch’essa ferma su atteggiamenti meramente tattici e poco strategici nei confronti di questa rivoluzione della domanda e dell’offerta – grande parte della responsabilità di porre le condizioni perché invece questi salti possano essere fatti o quanto meno provati, ma fanno finta di non vedere che per cominciare molti punti vendita del canale sono fermi a dieci se non venti anni fa. E, per finire, come allora si ricorda che il canale eldom ha dimostrato grande capacità di reazione nei confronti sia delle grandi insegne della GD sia alla maggioranza dei colossi internazionali come se si volesse così invocare una spinta innovativa e soprattutto una visione che invece oggi, diciamolo a chiare lettere, manca, anche se ogni anno la campana suona sempre più forte…
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