NETFLIX-MPAA, MATRIMONIO DI INTERESSI
Non c’è dubbio che la notizia dell’ingresso di Netflix nella Motion Pictures Association of America abbia colto di sorpresa molti operatori. Ma come, la piattaforma svod più importante al mondo che sta lavorando per sovvertire le regole della filiera cinematografica – leggi soprattutto windows – che si lega all’associazione che rappresenta proprio gli studios (Disney, Fox, Paramount, Sony, Universal, Warner) che sono l’emblema di questa industria? Vuoi vedere che, accettando la richiesta Netflix, in un certo senso anche l’Mpaa si prepara a cedere rispetto alle tradizionali finestre? È un pensiero che, d’istinto, magari in molti avremo fatto. Le cose, però, non stanno così, stando a quanto sostengono gli osservatori internazionali. Al momento, infatti, Mpaa non ha alcuna intenzione di ridurre drasticamente le finestre. Il futuro non si sa che cosa potrà riservare, ma ad oggi la posizione dell’associazione è piuttosto ferma in attesa di capire come evolverà il dibattito all’interno degli stessi studios. Diciamo, però, che questo ingresso certifica che Netflix, ormai, è sugli stessi livelli di importanza delle major americane. Ed è perfettamente inserita nell’industria, come dimostrano le tante nomination agli Oscar per Roma. Si tratta, però, anche di un matrimonio di interesse. Prima di tutto economico da parte dell’Mpaa che nel 2018 ha avuto 38 milioni di dollari (fonte Variety) dal pagamento delle quote associative. Ora che, però, perderà Fox assorbita da Disney, l’ingresso di Netflix è provvidenziale proprio per riuscire a mantenere in equilibrio i conti economici. E chissà, magari attirare altri soggetti come Amazon o come le prossime piattaforme quali Disney+ o come quelle in preparazione di NBCUniversal o Warner Media, se avranno una governance diversa rispetto a quella delle major cui faranno riferimento. Da parte sua, Netfix entra in un’organizzazione che ha fatto della lotta alla pirateria uno dei suoi cavalli di battaglia per contrastare un vero flagello che, si stima, nel 2022 potrebbe causare danni per 50 miliardi. Investire miliardi di dollari all’anno in produzione e poi veder vanificati molti degli sforzi a causa di download e streaming illegale non è certo accettabile per la squadra guidata da Red Hastings e Ted Sarandos che ha già subito ingenti danni. Inoltre, ha in lavorazione serie e film sempre più costosi tra i quali The Irishman di Martin Scorsese che sarà realizzato con un costo di oltre 100 milioni di dollari. Infine, essere nell’Mpaa può avere i suoi vantaggi se si vuole approcciare il mercato cinese. Insomma, questo matrimonio sembra convenire proprio a tutti per un’industria audiovisiva più forte.
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