Si può osare di più
Scriviamo queste note alla vigilia dell’ultimo Cinema2Day di maggio e nel momento in cui Anica, Anec e Anem sono alla stretta finale per proporre al ministro Franceschini una nuova modalità promozionale per il cinema da sostenere dopo i mercoledì a 2 euro. Secondo indiscrezioni, l’ipotesi molto concreta sarebbe quella di un prezzo del biglietto a 3 euro per i film italiani, europei e d’essai usciti entro il 30 aprile e che saranno riproposti al cinema dal 15 giugno ad agosto. Allo studio anche la possibilità di comprendere nell’ambito della promozione anteprime estive mirate, sempre a prezzo ridotto (ma non tutti i distributori sembrano d’accordo). L’altra strada che si era provato a percorrere era quella del 2×1 per i film usciti in estate che, però, ha trovato la contrarietà soprattutto delle major, timorose di vedere penalizzati i blockbuster in uscita.
Se si confermasse, come sembra, la via dei 3 euro, sarebbe il risultato di un compromesso tra tutte le parti in causa; da una parte gli esercenti vedrebbero soddisfatto il loro obiettivo di poter contare su incentivi estivi alla frequentazione cinematografica, dall’altra i distributori sarebbero presenti con titoli non di primissima uscita che potrebbero rafforzare il loro box office, senza rischiare con i film previsti a giugno, luglio e agosto. Insieme, esercenti e distributori avrebbero dimostrato al ministro di poter trovare un accordo presentandogli una proposta unitaria. Possiamo dire che questa iniziativa è sì frutto di un compromesso, ma al ribasso.
Per prima cosa, la visione di film usciti in stagione a 3 euro non è certo una novità visto che molti cinema, per non dire quasi tutti, la prevedono nelle loro sale. Inoltre, sembra molto difficile da comunicare allo spettatore. Inoltre, crediamo anche che alcuni esercenti sarebbero tentati comunque di fermare l’attività in estate. A nostro avviso, questo era il momento di avviare una politica di incentivo al cinema rivolta soprattutto ai ragazzi, con prezzi agevolati, magari nei feriali e non nei week-end. Un proposta pensata per il pubblico under 14 o under 12, lo spettatore del futuro di cui tanto si parla.
Una promozione di questo tipo, con il sostegno del Ministero dal punto di vista della comunicazione, sarebbe stata molto più efficace. Crediamo, quindi, che alle categorie sia mancato il coraggio di osare fino in fondo, magari anche rischiando qualcosa, certo, ma per un obiettivo più alto che è il rafforzamento della stagione estiva e del mercato nel suo complesso.
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