Expert, “Sulla disintermediazione non generalizziamo o drammatizziamo”
Concorda, Roberto Omati direttore generale del gruppo Expert, che ci sia una forte discontinuità e che “il retail stia vivendo una fase rivoluzionaria ma, francamente a proposito della disintermediazione, credo non si debba generalizzare o drammatizzare. La diffusione d’impiego delle tecnologie digitali sta cambiando i comportamenti sociali, con ricadute sugli stili di relazione e di consumo però, a mio giudizio, la storia insegna che tali accadimenti danno anche differenti prospettive tra chi evolve, chi si adatta al cambiamento ritagliandosi un suo spazio di azione, e chi invece non sopravvive. Di conseguenza, il retail deve riorganizzare il proprio presidio in tutti i punti di contatto, fisici e virtuali, frequentati dai consumatori e poi, in particolare nel negozio fisico, deve curare con estrema attenzione la consistenza e la qualità dell’esperienza che verrà percepita dai clienti”. Quindi per Omati, se oggi si ha l’impressione che la relazione fra il canale technical e i brand stia cambiando sotto la spinta dell’avanzare dell’online e di altri canali: “al contrario, su molte categorie di prodotto, il valore di un’organizzazione retail qualificata non potrà mai essere sostituito da relazioni “virtuali” o “dirette” e quindi il valore strategico di una strettissima collaborazione tra industria e retail non è affatto in discussione, anche se oggi siamo entrambi chiamati a gestire una relazione ben più articolata e complessa rispetto al passato”. Su TCE di gennaio-febbraio – speciale monografico “Siamo al giro di boa”, l’intervista completa a Roberto Omati.
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