La Corte di Giustizia dell’UE dà ragione a Dyson sull’energy label
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha accolto il ricorso giurisdizionale di Dyson contro la Commissione dell’UE. Tale scelta, comunicata dalla stessa azienda anglosassone in data odierna, annulla la sentenza del Tribunale dell’Unione Europea nel processo d’appello sull’etichettatura energetica degli aspirapolvere.
“Nella sua sentenza iniziale, il Tribunale dell’Unione Europea ha dichiarato non affidabile o ripetibile un test ‘a pieno carico di polvere’. Eppure, questo metodo è stato concepito dalla IEC (International Electrotechnical Commission) e adottato dagli organismi di collaudo dei consumatori e dei produttori di tutto il mondo, senza mai essere stato messo in discussione nei dodici anni del suo impiego”, si legge nella nota ufficiale inviata da Dyson. Nella sentenza di oggi, la Corte di Giustizia dell’UE ha imposto chiaramente l’obbligo di adottare nella fase di test, ove tecnicamente possibile, “un metodo di calcolo che consenta di misurare le prestazioni energetiche degli aspirapolvere in condizioni il più analoghe possibili a quelle effettive di utilizzo, che implicano un certo grado di riempimento del contenitore dell’aspirapolvere.”
“Questa sentenza mette in discussione il futuro delle procedure di collaudo in Europa ed è precursore di cambiamenti positivi per i consumatori”, commenta ancora la technology company nel comunicato.
Max Conze, Ceo di Dyson, ha aggiunto: “Si tratta di una vittoria storica per i consumatori, che avvalora la visione di Dyson secondo cui i test debbano rappresentare le prestazioni degli apparecchi utilizzati a casa”.
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