Raee a +8,75%
È stato presentato a Milano il secondo rapporto dedicato alla “Gestione dei Raee” a cura del Centro di Coordinamento Raee. Secondo quanto comunicato, nel 2016 sul territorio nazionale hanno operato 940 impianti che si occupano di Raee, situati nel Nord Italia per 665 unità, nel Centro per 148 e per 127 nell’area Sud e Isole. Il dato complessivo evidenzia una diminuzione di 17 unità rispetto al 2015, dovuta principalmente alla chiusura delle attività di immagazzinamento.
A fronte di 876.757 tonnellate di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche immesse sul mercato e dichiarate al Registro Aee nel triennio 2013-2015, nel 2016 gli Impianti autorizzati hanno trattato 358.273 tonnellate di Raee, di cui il 79% – pari a 281.956 tonnellate – provenienti da Raee domestici e il 21% – pari a 76.317 tonnellate – da Raee professionali. Nel complesso la dichiarazione 2016 registra un incremento dell’8,75% dei Raee trattati rispetto all’anno precedente. In particolare, 281.956 tonnellate dei Raee di origine domestica sono state trasportate dai Sistemi Collettivi associati al Centro di Coordinamento Raee agli Impianti di Trattamento in Italia e all’estero, con una predominanza delle tipologie di rifiuti appartenenti al Raggruppamento 2 – Grandi Bianchi (86.480 tonnellate), in crescita del 24,9% rispetto al 2015 e al Raggruppamento 1 – Freddo e Clima (76.950 tonnellate) in crescita del 5,9%.
L’Italia nel 2016 ha raggiunto un tasso di ritorno del 40,86% complessivo, insufficiente a raggiungere il target europeo che prevede il ritorno del 45% della media dell’immesso del triennio precedente entro il 2016. Il prossimo traguardo prevede il ritorno del 65% entro il 2019, anche con il futuro ampliamento delle categorie interessate dalla normativa Raee.
“La strategia del ‘fare sistema’ va perseguita con determinazione in vista degli sfidanti obiettivi europei previsti per il 2019 e dell’uscita del decreto sul trattamento adeguato” ha commentato Fabrizio Longoni, Direttore generale del Centro di Coordinamento Raee. “Sia i quantitativi originati dai Raee professionali, sia quelli domestici dovranno essere incrementati con particolare attenzione alle attività di chi ha il compito di effettuare la raccolta. L’impiantistica italiana è pronta ad affrontare la sfida di un incremento dei volumi da gestire”.
Infine, il Centro di Coordinamento sottolinea la mancanza di dati provenienti dagli Impianti di Trattamento che consentirebbero, se confrontati con quelli forniti dai Sistemi Collettivi, di fare delle considerazioni sulla presenza di flussi di Raee che giungono direttamente agli impianti senza avvalersi del sistema organizzato dal Centro di Coordinamento Raee. In questo modo, tutti i quantitativi di Raee che sono generati non sono correttamente identificati e sfuggono al sistema di gestione regolato dalla legge andando ad alimentare il traffico illegale dei rifiuti, fonte di inquinamento ambientale e di distorsione economica.
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