Business Street ha un suo spazio nel mercato

Un mercato che ha saputo ritagliarsi un suo spazio nel calendario mondiale. E’ questo uno dei risultati piu’ importanti ottenuti in questi nove anni da The Business Street asset importante del Festival di Roma. Ne e’ convinto Massimo Saidel, International Consultant, del mercato romano che ha dichiarato a e-duesse: “Quest’anno abbiamo avuto diversi incontri e convegni come i tre focus su Argentina, Brasile e Cina, con la seconda edizione dei China Day. Abbiamo avuto una grande presenza di operatori dall’America Latina che ha avuto diversi film nelle selezioni principali”. Business Street ha contribuito a organizzare, insieme a Roma Lazio Film Commission, anche la vetrina di film italiani, Italian Film Boutique. “Un altro appuntamento importante e’ stato il convegno sulle nuove modalità di marketing e distribuzione dei film, organizzato con Europa Distribution. Abbiamo cercato di incrementare le presenze di qualità al mercato, puntando su società effettivamente operative. Credo che il mercato abbia un futuro qui a Roma anche perche’ si e’ ritagliato un o spazio nel calendario internazionale. Negli ultimi anni Business Street veniva subito dopo l’American film market a novembre, ora, invece, siamo posizionati dopo il festival di Toronto e prima del mercato di Los Angeles. Il calendario degli appuntamenti annuali, però, e’ densissimo. Abbiamo avuto un calo di societa’ coreane anche perché le nostre date sono molto vicine al mercato di Pusan ma abbiamo mantenuto un buon gruppo di operatori giapponesi, anche se siamo in prossimità del festival di Tokio. Il trend di questo appuntamento, comunque, e’ positivo”. Anche gli operatori internazionali hanno apprezzato questa edizione di Tbs. Come ci ha dichiarato Nicolas Eschbach di Indie Sales: “Vengo qui a Business Street dalla prima edizione. Approfittiamo di questo appuntamento per ultimare trattative iniziate Toronto o Venezia e per preparare il lavoro in vista dell’Afm. Nel nostro listino abbiamo anche il film Senza nessuna pieta’ di Michele Alhaique che è stato a Venezia e Toronto e che ha riscosso interesse da società svizzere, tedesche e australiane. Abbiamo anche nel line Up una produzione Cattleya in fase di realizzazione intitolata Suburra di Stefano Sollima. A Berlino ne presenteremo un promo. Credo che il vostro cinema stia proponendo nuovi talenti interessanti ma la produzione si sta concentrando troppo sulle commedie che non sono esportabili”. Per Anais Clanet di Wide House (Francia) “l’aspetto positivo del mercato romano e’ la presenza di molti operatori europei. Credo che sia un appuntamento che ha una collocazione strategica dopo Toronto e prima di Afm e mercato di Berlino; possiamo chiudere trattative già iniziate in un ambiente che favorisce contatti e trattative. Abbiamo chiuso diverse vendite per il film bulgaro The Lesson e sul documentario Buscando a Gaston, produzione peruviana sulla gastronomia. Abbiamo venduto agli Stati Uniti il film francese Trangression e siamo molto soddisfatti. Seguire tutti gli apuntamenti di mercato dell’anno e’ difficile ma crediamo che ogni mercato abbia le sue peculiarità”. Carolis Harwicz, distributore argentino di Cdi Indipendent vede in business Street “una realtà che cresce di anno in anno e che mette tutti gli operatori nelle condizioni di incontrarsi con calma rispetto ad altri mercati più dispersivi. Sono pochi giorni ma di lavoro inteso. Toronto e’ un grande festival con un grande mercato ma più dispersivo. Una realtà completamente diversa da un mercato imponente come era il Mifed di Milano”. Ha concluso Alfredo Friedlander di Alfa Films (Argentina) mette in luce il “buon livello dei film presentati. Il mio lavoro e’ quello di andare ai mercati a vedere film per la mia compagnia. È la quarta volta che vengo. A Cannes si vedono molti film ma si ha poi poco tempo di sederei a un tavolo e trattare. Qui a Roma, grazie a un’organizzazione esemplare, si lavora molto bene. È un mercato intimo che cresce sempre di più”.

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