Colorado e il caso di Ti presento Sofia

Riportiamo qui di seguito la lettera che Maurizio Totti, amministratore delegato e fondatore di Colorado Film Production, ci ha inviato in merito al film Ti presento Sofia e che è pubblicata su Box Office

“Appunti per una riflessione. Alcuni anni or sono (non ricordo esattamente quanti)ebbi occasione di scambiare quattro parole con l’allora ministro Walter Veltroni. E’ noto da sempre che Veltroni sia un grande conoscitore del cinema e che lo segua con grande interesse e competenza. Infatti fu molto felice ed orgoglioso di raccontarmi gli intenti di una nuova legge da lui promulgata che permetteva, dopo anni di stagnazione, la liberalizzazione delle licenze delle sale cinematografiche. Tale legge autorizzava le mono sale del centro a cambiare la loro destinazione d’uso e di conseguenza ad essere adibite ad attività più redditizie. La scarsa redditività aveva disincentivato i gestori a rinnovare e adeguare i loro cinema alle esigenze di un pubblico che cominciava a essere più esigente e non si accontentava più di avere un cinema qualsiasi vicino a casa ma pretendeva confort,tecnologia adeguata, riscaldamento acceso d’inverno e aria condizionata d’estate.La nuova normativa permetteva altresì di aprire e moltiplicare gli schermi in zone periferiche ed in province dove non esistevano cinema. La cosa più interessante, a suo avviso, era che con 8/10 o più schermi i film italiani avrebbero avuto la possibilità di allungarsi la vita “scalando” dalla sala più grande a quella più piccola. Su questo mi permisi di fargli una domanda e una considerazione. Gli chiesi se questa meravigliosa iniziativa fosse regolamentata o se fosse lasciata al gestore la facoltà di realizzarla. In mancanza di risposta (si respirava già aria di superliberismo) mi permisi di chiedere: siamo sicuri che i responsabili di queste “super sale” la cui legittima missione è realizzare il massimo profitto daranno effettivamente più spazio al cinema italiano? Io di sicuro non lo farei, mi limiterei, dopo una settimana a programmare quei film che hanno performato meglio (di solito i film delle Major statunitensi) a scapito dei film che sono partiti più lenti e che avrebbero bisogno di un buon passaparola. E qui finí la nostra piacevole conversazione. Fatto questo salto nel passato giusto per ricordare come sono partite queste novità epocali mi viene di rappresentare, ovviamente dal mio punto di vista come vanno oggi le cose. La situazione è ben diversa da come l’aveva auspicata il Ministro Veltroni (che sempre rimane molto competente e innamorato del nostro cinema). Purtroppo è molto diversa anche dalla mia pessimistica previsione: una settimana è persino troppo lunga per decidere il destino di un film. Un caso “fresco” e che conosco molto bene, avendolo prodotto con la nostra società Colorado, film che ho fondato insieme agli amici Salvatores e Abatantuono piu o meno 30 anni fa, è Ti presento Sofia di Guido Chiesa. Questo film, pur essendo al momento dell’uscita il primo incasso italiano della stagione e distribuito da una realtà solida quale Medusa Film, si è visto negare, sin dal primo giorno di programmazione, il 31 ottobre, in parecchie multisale gli spettacoli pomeridiani, pur essendo un film dichiaratamente per famiglie e finendo comunque al terzo posto nel Week end. Purtroppo credo che questa situazione paradossale non riguardi solamente il nostro film ma più o meno molti film italiani. La domanda che mi sono fatto tutte le notti mentre leggevo gli incassi era: perché al cinema Arca di Spoltore e all’Oz di Brescia piuttosto che al Citylife Anteo di Milano il film fa più di 4 mila euro mentre in altre importanti multisale centrali di Milano e Roma appartenenti a circuiti leader di mercato stenta a farne 2 mila? La risposta mi è arrivata molto semplicemente consultando i siti di programmazione dei cinema che evidenziavano in alcune circostanze un solo spettacolo al giorno per un film che nei pomeriggi di sabato e domenica del primo WE di programmazione faceva gli “esauriti”. La domanda comunque si ripete: perché qualcuno ha deciso che alcuni film meritavano 4/6/8 spettacoli e Ti presento Sofia solo 2? L’unica risposta che mi sono dato è che alcuni manager di multi sale preferiscano o abbiano l’obbligo di programmare i film delle major, sicuramente “clienti” migliori e con prodotto più commerciale e disponibile tutto l’anno. Insomma si aiuta il “ vincitore” a vincere meglio. Il mio problema comunque rimane: facendo noi due film all’anno, anche di genere diversi, uno su tutti La ragazza nella nebbia, come posso fare a massimizzare gli introiti dei miei film? Anche per noi della Colorado l’obbiettivo da raggiungere è il massimo profitto. Mi piacerebbe che qualcuno mi desse una risposta visto che si continua a dire che la Sala é il primo e fondamentale anello della filiera . Come posso continuare a condividere questa opinione se molti esercenti, per primi, contribuiscono a depotenziare questo anello? E come faccio a considerare essenziale il passaggio in sala quando vedo nelle sale qualunque genere di spettacolo: musei, opere liriche, balletti, concerti (a quando un accordo con la Lega Calcio per proiettare le partite più o meno importanti?) e fatico ad avere gli spettacoli per il film “campione di incassi” italiano del momento? Definire “evento” una cosa che si ripete per anni e con sempre maggiore presenza mi sembra stravagante. Perché lavorare un anno intero, forse più per produrre un film, di potenziale successo come Ti presento Sofia per poi non vederlo programmato sin dal primo spettacolo del primo giorno? Solo perché lo Stato mi incentiva con il Tax Credit? E siamo sicuri che senza una approfondita e condivisa riflessione sul tema, non venga in mente a qualche ministro di togliiere di mezzo le agevolazioni fiscali cosi da mettere definitivamente la parola FINE, al cinema italiano? Tranne qualche eccezionale Fenomeno a cui verrà riservato il comportamento da blockbuster americano?Forse oltre agli incentivi alla produzione occorrerebbe destinare una quota di intervento anche a supporto della programmazione nelle sale, come qualcuno sta cominciando a sostenere anche tra i distributori? Qui alle Giornate sento da circa 25 anni due domande senza risposta: come debellare la pirateria e come allungare la stagione. Io ne aggiungerei una terza:ci interessa che esistano dei film italiani da proiettare nelle sale italiane? Se non fosse cosi verrebbe automatico di considerare altre piattaforme sulle quali raccontare storie e valorizzare i tanti talenti che, fortunatamente ancora abbiamo in Italia”.
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