Coronavirus, le associazioni chiedono a Franceschini un aiuto immediato

Nella giornata di oggi i rappresentanti delle associazioni del settore hanno incontrato il ministro del Mibact Dario Franceschini, al quale il presidente dell’ANICA ed ex ministro della cultura Francesco Rutelli ha consegnato un documento unitario di proposte elaborato dalla filiera cineaudiovisiva. La richiesta è di un aiuto immediato e di riaprire le sale cinematografiche appena possibile. Come noto, il cinema è in crisi per le conseguenze dell’allarme coronavirus, con tante sale al nord chiuse in via cautelativa e le altre che in queste settimane risentono dell’effetto panico diffuso nella popolazione.

Il presidente dell’Anec Mario Lorini ha ribadito “la necessità di valutare la riapertura in tempi brevi delle strutture cinematografiche”. La richiesta, ha riferito poi Lorini, è stata recepita dal ministro Franceschini, «che si è reso disponibile, in accordo con le autorità sanitarie, a individuare in quali zone tali riaperture possano essere immediate». Franceschini, riferisce ancora il presidente Anec, «ha recepito le richieste avanzate dalla filiera in merito a norme straordinarie e misure specifiche che possano aiutare un settore gravemente colpito dall’emergenza sanitaria di questi giorni. Richieste – conclude – che saranno portate all’attenzione del Consiglio dei Ministri di questa sera».

All’incontro sono poi intervenuti anche Andrea Occhipinti (distributori), Francesca Cima (produttori) e Marco Valerio Pugini (produttori esecutivi).

«Tutta la filiera dell’industria cinematografica è unita per far fronte alle gravissime conseguenze dell’emergenza Coronavirus», riferisce all’Ansa Rutelli. «Abbiamo portato al ministro Franceschini due pagine di concrete proposte, elaborate dalle imprese di esercizio, distribuzione, produzione, che sono state apprezzate da tutto il comparto (dagli autori al sindacato): si tratta di misure razionali e indispensabili, che vanno dai crediti d’imposta, a forme specifiche di sostegno alle imprese, cassa integrazione e misure per il personale dipendente, oltre che di accelerazione dell’attuazione di norme non funzionanti della Legge Cinema e audiovisivo». Il cinema, ricorda Rutelli, prima dell’esplodere di questa crisi, «si trovava in una condizione eccellente: nelle sale, con una crescita del 22% rispetto allo scorso anno in gennaio (il quarto risultato di sempre), e con prodotti del cinema italiano in testa al box office per 7 settimane delle 8 dall’inizio dell’anno. Le conseguenze delle chiusure obbligate e della paura che si è diffusa tra il pubblico sono drammatiche: ieri gli incassi sono crollati dell’85% rispetto a un anno fa. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Mibact, ma le misure debbono veramente essere immediate. E, in tutti i casi in cui sia possibile e sicuro, bisogna contrastare forme di panico che colpiscono duramente la convivenza civile e tutto il paese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it