Franceschini, ecco quando saranno pronti i decreti attuativi

“I decreti attuativi sono tanti; sono tutti in uno stadio avanzato di lavorazione”. Così il ministro del Mibact, Dario Franceschini, ha dichiarato questa mattina al Festival di Cannes durante un incontro con la stampa italiana “L’iter dei primi sei – ha specificato – è già concluso; ad esempio quelli relativi al Consiglio Superiore, al nuovo fondo del cinema e dell’audiovisivo e ai criteri di nazionalità dei film. I tre decreti relativi al tax credit sono all’attenzione del ministro dell’economia (serve una firma congiunta) mentre gli altri cinque contiamo di perfezionarli entro fine maggio e altri sei entro la metà di giugno. Prima della pausa estiva sarà quindi completato il percorso relativo ai decreti“. Franceschini ha ribadito che il lavoro che ha portato alla stesura della legge sul cinema è stato condiviso e costruito insieme alle categorie interessate, metodo portato avanti anche per la stesura dei decreti attuativi. Altro argomento sollevato dal ministro è il ritorno in mani pubbliche di Cinecittà Studios: “Stiamo lavorando a una norma che consenta di costruire le condizioni perché Cinecittà Studios torni pubblica, con il coinvolgimento non secondario della Rai; si costruirà una cittadella del cinema e dell’audiovisivo per il supporto del cinema italiano ma anche per l’attrazione di set e produzioni internazionali. L’Italia sarà più attrattiva”. Franceschini, archiviato Cinema2Day, sotiene l’importanza dell’attività di promozione: “Stiamo ragionando su formule che risolvano il problema della stagionalità. Ci vuole una promozione per allargare la platea di chi va al cinema. I decreti, ad esempio, prevedono molti incentivi per chi distribuisce film in estate”. Inevitabile il riferimento alla polemica di attualità di questi giorni che ha visto Cannes contrapposta a Netflix che, per modello di business, non prevede l’uscita dei film in sala; neanche quelli che passano ai festival. Uno scontrodi questo tipo potrebbe esseric anche con il festival di Venezia? “Il festival – ha concluso Franceschini – è geloso della propria autonomia e io non voglio parlare al posto della Mostra del Cinema. Si tratta di un bel tema. Bisogna difendere il cinema nelle sale ma non si possono avere solo logiche difensive. Penso che il futuro dei cinema sia affidato non solo a norme difensive ma ad iniziative che sappiano attrarre nuovo pubblico”.

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