BlackBerry pronta a lasciare il mercato smartphone?
«Faremo in modo che il nostro software sia disponibile per qualsiasi dispositivo – indossabili, distributori automatici, una pentola a pressione – qualsiasi cosa che abbia un indirizzo IP».
Questa è la frase pronunciata da John Chen, ceo di Blackberry nel corso del World Mobile Congress di Barcellona che ha scatenato una serie di rumors e previsioni sull’azienda che sembra non riuscire più a convincere l’utenza business. Secondo il Financial Times “il piano di Chen è di eseguire una manovra di fuga dalla distribuzione dei suoi smartphone e vendere software e servizi alle aziende”. Ma nessuna dichiarazione ufficiale in tal senso è arrivata da Chen, se non quelle al MWC sul software e l’obbiettivo di raddoppiare i suoi guadagni entro l’anno fiscale 2016. Per altro un target di difficile raggiungimento per Simona Jankowski, analista di Goldman Sachs, infatti, «Sebbene riteniamo l’offerta di BlackBerry molto competitiva da un punto di vista tecnologico, crediamo che il suo target implicito di incrementare i guadagni di 250 milioni di dollari sia difficilmente realizzabile. Eccederebbe di molto i guadagni stimati dagli attuali leader del mercato, pur arrivando molti anni dopo». Nel mercato dei software di sicurezza e cripitazione ci sono, infatti, due leader: AirWatch e Mobile Iron, i cui profitti sommati sono pari a 313 milioni di dollari. Inoltre, almeno nel breve periodo, BalckBerry non ha intenzione di abbandonare l’area hardware, ha infatti di recente presentato il SecuTablet, un prodotto realizzato con Samsung e IBM con sistema di criptazione. Chen, però dovrà prendere importanti decisioni per risollevare le sorti della società canadese, i suoi ultimi smartphone (Passport, Classic e Leap) non hanno certo brillato e la quota di mercato di Blackberry è in continuo calo, una storia già vista con un’altra “vecchia gloria” come Nokia.
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