Consumi: gli italiani preferiscono comunicare e acquistare prodotti high-tech
Secondo le statistiche contenute nella relazione annuale di Bankitalia, gli italiani tra il 2000 e il 2007 hanno modificato le proprie abitudini di spesa a favore dei prodotti tecnologici, penalizzando al contrario gli acquisti legati all’istruzione, allo svago e vacanze e al vestiario. Decisamente penalizzata anche la spesa per le sigarette, sicuramente compressa dal divieto, in vigore dal 2005, di fumare nei luoghi pubblici. L’incremento più significativo l’ha registrato la spesa per le comunicazioni che ha di fatto riportato un incremento nei sette anni di oltre il 70%. La spesa complessiva degli italiani è così passata dai 19 miliardi di euro del 2000 ai quasi 33 miliardi di euro del 2007, a fronte di un calo dei prezzi del 26%. Discorso simile per gli atri comparti tecnologici. Gli acquisti delle famiglie di prodotti audio video, fotografia e IT sono cresciuti anch’essi a due cifre, precisamente del 19,5%, arrivando alla fine dello scorso anno a quota 24,3 miliardi di euro, a fronte in questo caso di un tasso deflativo del 6,4%. La tendenza è invece opposta per comparti come l’abbigliamento che con prezzi in crescita di quasi il 16% cresce solo del 3,2%; la spesa per il libri decresce dell’8% a fronte di un tasso d’inflazione del 18%. E sullo stesso trend troviamo le spese per l’istruzione, le vacanze organizzate ed altri servizi ricreativi o culturali. La flessione nei sette anni è stata dell’1,5% ma con una crescita dei prezzi medi del 23%.
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