Ediel, “promesse mantenute”
Più di quattro milioni di documenti scambiati sulla propria piattaforma durante il 2016 e 150 aziende aderenti. È così che Ediel, Associazione nata nel 2008 per favorire la semplificazione delle procedure commerciali e operative fra trade e industria attraverso protocolli condivisi, ha chiuso il 2016. Risultati che fanno intendere una certa sensibilità nella filiera in fatto di ‘efficienza e valore’ nell’utilizzare una piattaforma condivisa e standardizzata per la gestione dell’intero ciclo dell’ordine, con oggettivi benefici anche in termini anche di risparmio economico. A tu per tu con il direttore operativo dell’Associazione Stefano Bassi.
Sin dalla sua fondazione, Ediel si è prefissata un obiettivo e una mission ben precisa…In quasi dieci anni di attività siete riusciti a perfezionare l’obiettivo?
Di strada da fare ce n’è ancora molta, ma in tutta serenità posso dire che abbiamo mantenuto le promesse. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di incrementare il numero di aziende coinvolte e il volume dei documenti processati facendo conoscere i benefici nell’utilizzo di una piattaforma condivisa e standardizzata. Ebbene, il consuntivo 2016 è di oltre quattro milioni di documenti e 150 aziende aderenti al progetto (dai dati in nostro possesso, parliamo del 70% del mercato complessivo). Il trend di inizio 2017 è molto positivo perché la proiezione del primo bimestre 2017 versus lo stesso periodo del 2016 si attesta a un +30% di documenti scambiati in formato EDI (Electronic Data Interchange, ndr). Questo vuol dire che quest’anno toccheremo i 5 milioni di documenti scambiati. Un bel traguardo.
Sono numeri incoraggianti, anche perché, in passato, il limite del progetto Ediel è stato proprio la ‘resistenza’ dimostrata – soprattutto lato trade – ad approcciare un ‘linguaggio’ comune…
Verissimo, ma la sensibilità nei confronti dell’argomento è fortunatamente cambiata e sia le aziende sia la distribuzione eldom ci stanno credendo fortemente, anche perché i benefici nell’adottare un sistema di codifica comune – che poi porta a un risparmio sui costi – sono evidenti. In più, i nuovi progetti che abbiamo abbracciato hanno funto da spinta motivazionale affinché sempre più operatori della filiera decidessero di dirci di si.
A cosa fa riferimento?
In modo particolare, alla logistica collaborativa. Attraverso il portale Web-based integrato con i flussi EDI è oggi possibile gestire, secondo un approccio standard condiviso, i processi di booking e di consegna merce, monitorando agevolmente tutte le attività e i principali kpi inerenti le spedizioni. Da gennaio 2017, Ediel è diventata inoltre centro codifica delle schede prodotto all’interno della filiera.
A oggi come si compone questo catalogo elettronico?
Attualmente possiamo vantare qualcosa come 30 mila schede prodotto codificate.
È possibile quantificare il risparmio che si ottiene dall’utilizzo dei servizi offerti da Ediel?
In parte sì. Da una proiezione del Politecnico di Milano che ha simulato l’intero ciclo della gestione di una fatturazione, quindi l’intera sequenza che l’industria o il retailer si trova ad affrontare nel gestire un ordine, si è valutato che il costo si attestava intorno agli 80 euro, il 60% di competenza del fornitore e il 40% del retailer. Volendo estremizzare il concetto, riportando una case history reale, basta pensare che una insegna del canale, fino a soli due anni fa, si trovava a gestire qualcosa come un milione di fatture all’anno. Ecco che allora è facile intuire il notevole risparmio che porta una gestione automatica dell’ordine. Dall’altra parte, sul fronte dell’industria, prendiamo in considerazioni le multinazionali del nostro settore che gestiscono dal bianco al ped e fino alla consumer electronics e su cui grava un order entry ‘pesante’, è evidente che se si automatizzano i processi, ripetitivi e di basso valore aggiunto, si può godere di benefici notevoli in termini di efficienza e di costi.
Oggi non è possibile prescindere, quando si parla di piccoli elettrodomestico, ma anche di bianco, dal canale online. Avete pensato di coinvolgere anche il mondo virtuale nel progetto Ediel?
Diciamo che ci sono stati dei timidi approcci. Ma non è possibile non sottolineare che i pure player, per lo meno i big di questo canale, adoperano un loro sistema e hanno logiche diverse, oltre ad avere i marketplace….Certo è che ora che una delle nostre due catene ha acquistato Monclick tutto può essere rimesso in discussione (ride, ndr).
Leggi l’intervista completa a Stefano Bassi sul numero di aprile di Trade Bianco
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