Le mosse di Apple per il rilancio

Apple starebbe correndo ai ripari dopo i risultati negativi dell’ultima trimestrale. E lo farebbe non solo spingendo ancora di più sulla ricerca e sviluppo, ma cercando di mettere a segno acquisizioni di realtà di primo piano, forse per alleggerire il peso che l’iPhone ha sul suo fatturato e allargare il fronte dei servizi. Secondo quanto riportato da Il Sole 24Ore l’azienda di Cupertino sarebbe pronta a investire gli oltre 130 miliardi di dollari di liquidità netta a sua disposizione puntando su diversi settori, dall’industria automobilistica ai social network come ad esempio Tesla e Twitter, ma anche colossi dei pagamenti online come PayPal o aziende di primo piano nell’entertainment come Sony Pictures o Spotify. Tutte ipotesi smentite o nemmeno commentate da Apple, naturalmente, che storicamente ci ha abituato ad acquisti di “piccolo taglio”. A dare il là a queste voci sarebbe stato un report di Jp Morgan, dove si dice che questi investimenti servirebbero a difendere l’azienda «dalle rivoluzioni “disruptive” viste spesso nel mondo tecnologico e in passato trainate a volte dalla stessa Apple», come scrive l’analista Samik Chatterjee. Che indica anche i settori su sui dovrebbe rivolgere la sua attenzione Cupertino. Il report di Jp Morgan spiega che sono tre i mercati verticali davvero promettenti per un’azienda come Apple, in grado di «fornire valore strategico e opportunità di crescita potenziale» per vendere prodotti, ma soprattutto servizi. Stiamo parlando di videogame, diffusori e speaker per le “smart home” e contenuti video. I videogame rappresentano una buona opportunità in particolare perché questo mercato si sta rapidamente spostando dalle piattaforme fisse al mobile; e la richiesta dal gaming mobile di device sempre più potenti potrebbe trainare le vendite dei nuovi smartphone. Tra le aziende papabili JpMorgan indica Activision. Sul fronte degli smart home speaker, dove Apple è rimasta un po’ indietro, gli analisti metterebbero nel carrello della spesa Sonos, brand premium nel settore, che aprirebbe a Cupertino le porte di una clientela fedele e dalle buone disponibilità economiche. Per quanto riguarda i contenuti video, infine si consiglia a Tim Cook di portare a casa un colosso del calibro di Netflix, il cui valore è stimato poco sotto i 190 miliardi di dollari.
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