Natale con il punto di domanda
Si sa che anche la Borsa non ama il clima d’incertezza, ma che lo shopping non lo ama e quindi la situazione politica che si è creata dopo l’esito del referendum costituzionale di ieri potrebbe impattare negativamente anche sugli acquisti natalizi.
Lo dice chiaramente Giancarlo Nicosanti, a.d. di Unieuro: “I dati dei primi quattro giorni di dicembre sono positivi per la nostra catena e in linea con le aspettative, con categorie come il bianco a segno più, ma oggi guardando ai prossimi 20 giorni diventa difficile fare previsioni e dire se e quanto le vendite si discosteranno dalle nostre stime. Certamente si apre un periodo d’incertezza che piacerà poco ai mercati, ma che potrebbe anche frenare gli acquisti natalizi degli italiani. Se fino a settimana scorsa ero positivo sulla possibilità quanto meno di raggiungere il livello di sell out dello scorso anno Natale, e quindi sulla possibilità di chiudere un buon dicembre dopo un buon novembre, ora fare previsioni diventa molto più complesso, il punto di domanda è quindi d’obbligo anche se è una situazione che poco si sposa con il business” ha nel dettaglio commentato il manager.
Nicosanti ha poi aggiunto: “Come mix di vendita non penso che ci discosteremo molto dai trend dello scorso anno ovvero le categorie top seller non muteranno più di tanto e non penso ci sarà un prodotto Re assoluto del Natale, ma oggi la sfida è a questo punto quella di replicare le vendite del Natale 2015 e nello stesso tempo di contenere al massimo l’erosione dei margini che non si è certo fermata quest’anno”.
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