“Questo mercato ha bisogno di cambiare, ma anche di pulizia e di visione”
Il cambiamento, anche culturale, è ormai imprescindibile. Anche Marco Mazzanti, chief purchasing officer di MediaWorld, concorda su questo dato di fatto. Questo significa prima di tutto: “imparare a guardare avanti, provare cose nuove, caricarsi anche il rischio di sbagliare, ma provare a trovare alternative. Credo che dobbiamo anche smettere di chiederci cosa vogliamo noi o i brand e chiederci cosa vuole il consumatore”. Qualcosa di molto lontano dalla mentalità e dal modello di business di questo mercato, ma “i cambiamenti che abbiamo di fronte ci chiedono di ricostruire le imprese, come pensano, come fanno business” prosegue il manager: “D’altra parte, quello che è successo lo scorso anno, ci dà la conferma che il tempo delle vacche grasse è veramente finito. Pertanto se continueremo a nasconderci dietro un dito, in primis a dire che il problema è l’ecommerce, semplicemente sopravviveremo ancora per un po’, ma nulla di più”. Mazzanti è altrettanto cosciente che si parla “una sfida enorme per tutto il mondo del retail, ancora di più per aziende strutturate e consolidate, ma non vedo altre alternative: oggi i cambiamenti e i loro effetti non impattano più sulla singola insegna, ma su tutto il canale, su tutto il mercato”. Perché le imprese che operano in questo mercato, lo afferma senza titubanze il CPO di MediaWorld: “lo fanno in condizioni non più sostenibili e sempre più disallineate rispetto a quello che il consumatore chiede. In sintesi, credo che questo mercato ha bisogno di cambiare veramente, questo è indubbio, ma ha anche di pulizia, di qualificarsi, come di visione” conclude Mazzanti. Su TCE di gennaio-febbraio – speciale monografico “Siamo a al giro di boa”, l’intervista completa.
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