Bonus Mobili: un anno per avere la legge
È stato un iter davvero rocambolesco quello del bonus Mobili ed Elettrodomestici. Introdotto grazie a un decreto legge dei primi di giugno del 2013, convertito in legge ad agosto, e secondo la formulazione approvata di nuovo ieri, prevedeva che fino a dicembre dello stesso anno i cittadini che hanno in corso lavori di ristrutturazione possano usufruire di una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati all’immobile oggetto di ristrutturazione, per un tetto massimo di spesa di 10 mila euro. Le detrazioni vanno ripartite in 10 anni. Incertezze sui vari adempimenti burocratici sono state chiarite nel corso dei mesi successivi dalla Agenzia delle Entrate e nel frattempo le varie associazioni di settore si sono adoperate affinché tale agevolazione venisse prorogata anche per tutto il 2014. Cosa che è avvenuta grazie alla legge di Stabilità, che ha riservato però una spiacevole sorpresa: il tetto di spesa per il bonus non poteva superare le spese effettuate per la ristrutturazione. Un primo tentativo di eliminare questo vincolo è stato fatto con il decreto Salva Roma, ma è fallito perché il decreto non è mai stato convertito in legge. Nuove speranze si sono accese quando all’interno del decreto Piano Casa è stato inserito l’emendamento che sgancia le spese per mobili ed elettrodomestici da quelle per la ristrutturazione. Passato al Senato e poi alla Camera, questo emendamento fa ora parte della legge Piano Casa, approvata ieri a larga maggioranza. È quindi trascorso quasi un anno dal primo decreto e l’incertezza di questi mesi non ha certo aiutato il settore a sfruttare al massimo il bonus, anche se gli effetti positivi non sono mancati. Ulteriore conforto viene dalla rassicurazione che quanto espresso dalla legge approvata ieri ha effetto retroattivo a partire dal 6 giugno del 2013 e fino al 31 dicembre del 2014.
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