Confindustria: “Pil in calo del 10%, a rischio depressione”
Gli industriali parlano di “economia italiana colpita al cuore” e avvertono: “bisogna agire immediatamente”, con interventi “massivi” in una misura che oggi “nessuno conosce”, “sia su scala nazionale che europea”. E infatti le stime del centro studi di Confindustria stimano una flessione del 10% nel primo semestre e del 6% nell’intero anno, queste fissando la fine della pandemia a maggio. Dopo di che, ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive, potrebbe costare una percentuale ulteriore di prodotto interno lordo dell’ordine di almeno lo 0,75% .Solo nei prossimi mesi si potrà capire se la recessione si trasformerà in depressione. Per il 2021 invece sarebbe previsto un rimbalzo del +3,5%. Per Confindustria sono necessari interventi tempestivi e massivi, sia su scala nazionale che internazionale. Soprattutto l’Ue dovrà dimostrare di saper dare un senso alla sua esistenza. Tutto questo per impedire un crollo drammatico del benessere sociale. Al momento, secondo i dati di Confindustria, i settori considerati attualmente essenziali e ai quali è consentito di proseguire l’attività generano circa il 60% del valore aggiunto e della produzione nazionale, dando lavoro a circa il 70% degli occupati (17,3 milioni) e coinvolgono il 44% delle imprese (circa 1,9 milioni).
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