No Result
View All Result
La legge di Stabilità, contenente l’emendamento che penalizza il bonus Mobili , verrà votato domani alla Camera. Allo stato attuale il bonus Mobili verrà prorogato per tutto il 2014 e il tetto di spesa detraibile è rimasto a 10 mila euro, ma l’emendamento del Movimento 5 Stelle impone che le spese per il bonus non possano essere superiori a quelle sostenute per la ristrutturazione. Per detrarre 10 mila euro di spese per mobili ed elettrodomestici, dunque, occorre spendere la stessa cifra per le opere di ristrutturazione. “È un emendamento inconcepibile” ha dichiarato Mauro Mamoli, presidente di Federmobili, “tanto inutile quanto dannoso. Nella notte appena trascorsa”, ha proseguito il presidente, “grazie a un lavoro congiunto con FederlegnoArredo, eravamo riusciti a far introdurre un emendamento, appoggiato da tutte le forze politiche a esclusione del Movimento 5 Stelle, che permetteva la detrazione per le spese di acquisto di mobili anche superiori alle spese sostenute per la ristrutturazione. Purtroppo per l’approvazione occorreva l’unanimità e ancora una volta chi si fregia di rappresentare gli interessi dei cittadini… ha reso vano il nostro impegno e il nostro sforzo! Oltre a questo l’emendamento”, ha rincarato Mamoli, “così come formulato e approvato potrebbe avere effetto retroattivo e, quindi, quei contribuenti che presenteranno la documentazione così come richiesta inizialmente potrebbero vedersi detrarre nel 2014 importi decisamente inferiori rispetto alle attese. In sintesi un provvedimento che limita l’efficacia del decreto, rischia di danneggiare i cittadini che hanno già effettuato acquisti di mobili, secondo le modalità in vigore fino a ieri, alimentando confusione e incertezza, in un momento nel quale per ripartire occorrerebbero regole chiare e un’iniezione di fiducia!”. A breve, comunicano ancora da Federmobili, “verrà inviata una lettera a firma congiunta Federmobili, FederlegnoArredo, Confartigianato, Ceced, Angaisa, Ance e Sindacati di categoria ai rappresentanti del Governo e del Parlamento, per esprimere il nostro disappunto e la nostra profonda delusione”. Obiettivo è quanto meno evitare l’effetto retroattivo e far sì “che non venga inficiata la bontà di un decreto per il quale sono state spese energie e risorse”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it
No Result
View All Result