Il caso Candy che delocalizza ‘al contrario’
Quattro giorni di lavoro in più per supplire al rallentamento cinese causato dal coronavirus, ma soprattutto un robusto aumento non temporaneo della produzione che fa quasi ritornare la “vecchia” Candy ai numeri del passato, prima della delocalizzazione in Cina. Solo che la decisione arriva proprio dalla Cina, visto che poco più di un anno fa lo storico marchio di elettrodomestici è stato acquistato dal colosso cinese Haier. Scrive così repubblica.it di oggi, parafrasando una “Candy che si avvia ad essere un caso di delocalizzazione al contrario: Il trasferimento di questa linea di prodotti in Italia ridurrà la catena logistica e i tempi di consegna, migliorando la flessibilità nel processo di consegna ai nostri clienti”, spiega al quotidiano un portavoce di Haier.
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