Nel 2015 hanno chiuso 30 negozi al giorno, circa 630 mila i locali sfitti
Conferesecenti propone di inserire nella prossima Legge di Stabilità misure per contrastare la progressiva chiusura di attività commerciali nelle città: oggi i negozi sfitti in Italia sono oltre 627 mila, quasi il 25% del totale disponibile. Nonostante alcuni segnali positivi del mercato, infatti, i dati della chiusura dei locali sono ancora sconfortanti: nei primi otto mesi del 2015 hanno abbassato la saracinesca circa 30 imprese al giorno, tra negozi e pubblici esercizi. Complessivamente dal 2012 a oggi ammontano a oltre 300 mila le attività che hanno chiuso. Attualmente le regioni con il maggior numero di negozi senza locatario sono Lombardia (oltre 82 mila locali), Campania (69 mila), Lazio (62 mila), Sicilia (56 mila) e Veneto (quasi 51 mila). La proposta di Confesercenti è un meccanismo combinato: una norma che permetta di introdurre canoni concordati e cedolare secca anche per gli affitti di locali commerciali. L’associazione stima in questo modo di recuperare in due anni un gettito fiscale di oltre 1,5 miliardi di euro dalla riapertura di circa 190 mila negozi. Commentano dall’associazione che tutti i soggetti ne avrebbero vantaggio: “Il proprietario dell’immobile godrebbe di un indubbio beneficio fiscale, le attività commerciali corrisponderebbero un canone ridotto. E per l’amministrazione comunale sarebbe un doppio investimento: sociale (con il ripopolamento delle aree ormai desertificate delle città) e fiscale. Massimo Vivoli, presidente nazionale di Confesercenti, ha dichiarato: “La crisi economica, le liberalizzazioni e gli affitti che, soprattutto nelle aree di pregio commerciale, sono sempre più elevati, stanno svuotando le città di negozi. I segnali della resa delle botteghe sono ben visibili nelle migliaia di saracinesche abbassate che si affacciano su strade che erano il regno dello shopping, ma che ora sono sempre più deserte e sempre meno sicure”.
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