Nuova semplicità
Preparare, cucinare, riporre, mangiare, ricevere e conversare. Insomma, vivere. Tutto avviene sempre più in cucina perché è il luogo centrale di socializzazione in casa, sempre più interconnesso e in grado di combinare svago, lavoro e benessere, dotandosi di attrezzature ed elettrodomestici fino a oggi prerogativa delle soluzioni professionali. Ed è proprio questo che si vedrà a Eurocucina, arrivata oggi alla 22° edizione, una tra le più attese. Non aspettatevi, dunque, semplici mobili, piuttosto veri e propri concept e qualche prototipo, che aprono spiragli interessanti sull’evoluzione della cucina. Parlando con i produttori si evince con chiarezza che questa stanza, tornata a essere il vero centro della casa, si consoliderà anche come luogo di incontro intorno al quale ruoteranno le vite dei membri della famiglia. La cucina di oggi riparte dal passato e lo fa a partire dal significato primario che hanno il cibo e il cucinare, ovvero condividere e riunire, e si modifica per aprirsi e ospitare una serie di attività trasversali che finora venivano realizzate in altri spazi dell’abitazione. Viene abbandonata definitivamente l’idea di un ambiente immobile e statico a favore di uno più dinamico e liquido che, all’occorrenza, sa trasformarsi quasi fosse un set teatrale. L’apertura verso il living, tendenza che vediamo già da qualche edizione, si porta dietro concetti quali la personalizzazione e la flessibilità, che ben si adattano a un contesto dall’anima polifunzionale. Ma la cucina è prima di tutto ordine. Per questo si affermano soluzioni pratiche, efficienti, intelligenti e funzionali, come per esempio i contenitori modulari che rendono invisibili le postazioni di lavoro o le isole che diventano sempre più multifunzione per assistere alle performance degli chef di casa o, semplicemente, chiacchierare intorno a un caffè. Così gli accessori, gli oggetti per la tavola e gli utensili per cucinare diventano co-protagonisti e, invece che essere nascosti, vogliono essere esibiti. Le dispense e i cassetti poi, si trasformano in spaziosi, pratici e iper-organizzati elementi affinché tutto sia a portata di mano. E dato che uno degli obiettivi principali della cucina è accogliere, anche i materiali, le texture e le nuance si modulano per creare un ambiente sereno, rilassato, dove tutto possa vivere in perfetto equilibrio. Perché anche i particolari e le finiture sono dettagli fondamentali per la riuscita di una cucina. Vedremo dunque le pietre naturali e i rivestimenti che ne imitano l’aspetto, ma anche il legno e il metallo. E ritornerà il colore. È chiaro dunque dove sta andando l’industria del mobile: sta costruendo il futuro del comparto con un sano e ritrovato ottimismo, a iniziare dalla ritualità della cucina e dalla famiglia che tornano a essere i valori più importanti intorno ai quali costruire strategie e campagne. Potremmo riassumere tutto questo come la ricerca di una nuova semplicità, che non va scambiata però per banalizzazione, perché è ricca di contenuti e frutto di un lavoro complesso e articolato che ha come obiettivo la personalizzazione. La cucina diventa così un luogo sartoriale cucito sui bisogni e sui desideri di chi la vive.
Preparare, cucinare, riporre, mangiare, ricevere e conversare. Insomma, vivere. Tutto avviene sempre più in cucina perché è il luogo centrale di socializzazione in casa, sempre più interconnesso e in grado di combinare svago, lavoro e benessere, dotandosi di attrezzature ed elettrodomestici fino a oggi prerogativa delle soluzioni professionali. Ed è proprio questo che si vedrà a Eurocucina, arrivata oggi alla 22° edizione, una tra le più attese. Non aspettatevi, dunque, semplici mobili, piuttosto veri e propri concept e qualche prototipo, che aprono spiragli interessanti sull’evoluzione della cucina. Parlando con i produttori si evince con chiarezza che questa stanza, tornata a essere il vero centro della casa, si consoliderà anche come luogo di incontro intorno al quale ruoteranno le vite dei membri della famiglia. La cucina di oggi riparte dal passato e lo fa a partire dal significato primario che hanno il cibo e il cucinare, ovvero condividere e riunire, e si modifica per aprirsi e ospitare una serie di attività trasversali che finora venivano realizzate in altri spazi dell’abitazione. Viene abbandonata definitivamente l’idea di un ambiente immobile e statico a favore di uno più dinamico e liquido che, all’occorrenza, sa trasformarsi quasi fosse un set teatrale. L’apertura verso il living, tendenza che vediamo già da qualche edizione, si porta dietro concetti quali la personalizzazione e la flessibilità, che ben si adattano a un contesto dall’anima polifunzionale. Ma la cucina è prima di tutto ordine. Per questo si affermano soluzioni pratiche, efficienti, intelligenti e funzionali, come per esempio i contenitori modulari che rendono invisibili le postazioni di lavoro o le isole che diventano sempre più multifunzione per assistere alle performance degli chef di casa o, semplicemente, chiacchierare intorno a un caffè. Così gli accessori, gli oggetti per la tavola e gli utensili per cucinare diventano co-protagonisti e, invece che essere nascosti, vogliono essere esibiti. Le dispense e i cassetti poi, si trasformano in spaziosi, pratici e iper-organizzati elementi affinché tutto sia a portata di mano. E dato che uno degli obiettivi principali della cucina è accogliere, anche i materiali, le texture e le nuance si modulano per creare un ambiente sereno, rilassato, dove tutto possa vivere in perfetto equilibrio. Perché anche i particolari e le finiture sono dettagli fondamentali per la riuscita di una cucina. Vedremo dunque le pietre naturali e i rivestimenti che ne imitano l’aspetto, ma anche il legno e il metallo. E ritornerà il colore. È chiaro dunque dove sta andando l’industria del mobile: sta costruendo il futuro del comparto con un sano e ritrovato ottimismo, a iniziare dalla ritualità della cucina e dalla famiglia che tornano a essere i valori più importanti intorno ai quali costruire strategie e campagne. Potremmo riassumere tutto questo come la ricerca di una nuova semplicità, che non va scambiata però per banalizzazione, perché è ricca di contenuti e frutto di un lavoro complesso e articolato che ha come obiettivo la personalizzazione. La cucina diventa così un luogo sartoriale cucito sui bisogni e sui desideri di chi la vive.
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