Un venerdì davvero nero per Amazon
Dopo le grandi vendite del black friday e del cyber monday sembra che Amazon abbia vissuto il 12 dicembre un venerdì davvero nero. Il colosso di Bezos, infatti, oltre a dover far fronte allo sciopero del personale in atto nei cinque centri di smistamento tedeschi, che rischiano di mettere a rischio le consegne natalizie, e il sequestro nella Repubblica di San Marino di tre bancali di merci di Amazon per il mancato adeguamento alla nuova normativa sul pagamento dell’IVA, sembra che abbia avuto seri problemi al sistema che gestisce i prezzi nel marketplace inglese. Venerdì 12 dicembre sera per un’ora il software di Repricer Express a cui i venditori si affidano per gestire in modo automatico le inserzioni è andato in tilt, e il risultato è stato che migliaia di prodotti sono stati venduti a 1 penny. Alcuni venditori hanno affermato di aver subito rilevanti danni economici, come una donna che realizza e vende online bambole che ha dichiarato al Guardian “Ho perso circa 20mila sterline. Qualcuno dovrà pagare per questo”. Sembra infatti che nell’ora “incriminata” sono stati venduti 675 dei suoi manufatti, alcuni dei quali costavano 100 sterline, pagati ad un penny l’uno. Amazon ha fatto sapere che ha bloccato e annullato gli ordini in partenza dai suoi magazzini, ma secondo alcuni venditori la grande A si è mossa solo lunedì. Amazon ha comunque affermato a Business Insider che “la maggior parte degli ordini sono stati cancellati senza alcun costo a carico dei vendor”. Alcuni venditori sembra che siano sul piede di guerra, lamentano che Amazon non abbia agito tempestivamente, hanno creato un gruppo su Facebook e starebbero valutando azioni legali. Non sono mancati i tweet dagli utenti increduli della super offerta, che in qualche modo hanno buttato acqua sul fuoco, qualcuno ha infatti commentato che pur avendo “speso” pochi penny per acquisti del valore di migliaia di euro, non si aspettava di ricevere la merce.
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