Banda larga: rapporto Caio in fase di congelamento?
Secondo indiscrezioni riportate ieri dal quotidiano ‘Milano Finanza’, il rapporto Caio per lo sviluppo della banda larga in Italia starebbe per essere congelato. Voci che circolano in ambienti politici romani, infatti, e di cui rende conto il quotidiano di Class Editori, sosterrebbero che i consiglieri più vicini al premier Silvio Berlusconi avrebbero raffreddato gli animi di una parte di Forza Italia, quella che sosteneva lo scorporo Telecom. Una proposta che, peraltro, ha già suscitato la forte contrarietà dell’amministratore delegato dell’ex monopolista, Franco Bernabè. Facciamo un passo indietro. Nel rapporto consegnato venerdì 13 marzo nelle persone del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e del sottosegretario Paolo Romani, il super-consulente Francesco Caio, (responsabile del Gruppo di studio per la progettazione della rete a banda larga ultra-veloce in UK) ha indicato tre possibili obiettivi per il Governo in merito allo sviluppo nel Paese della broadband: primo, banda larga per il 50% della popolazione (che, come già ricordato, presupporrebbe lo scorporo della rete fissa Telecom); secondo, la cablatura del 25% delle case italiane; terzo, la copertura delle città maggiori con l’utilizzo di fondi pubblici in partnership con i privati. Se cadesse la prima ipotesi, al Governo non resterebbe che puntare su obiettivi minimi, limitandosi, per esempio, a utilizzare gli 800 milioni di euro stanziati per ridurre il digital divide.
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