La Web Tax arriva in Francia e (forse) in Italia

Dal 1° gennaio 2019 la Francia adotterà la Web Tax grazie alla quale i colossi dell’hi-tech saranno sottoposti a un regime di tassazione per i profitti generati all’interno del territorio francese. Il provvedimento punta a equiparare la tassazione tra i grandi giganti del web producono reddito nei vari territori nazionali e piccoli commercianti e operatori per eliminare ogni forma di concorrenza sleale a tanti. Con la Web Tax, il governo francese oltre a cercare di creare maggior equilibrio, mira anche a intascare circa 500 milioni di euro all’anno. Per quanto riguarda l’Italia nella manovra 2019, il governo ha ipotizzato una web tax da applicare sia alle realtà B2B sia ai servizi erogati nel mercato B2C. Al momento, però, non c’è alcuna certezza, nemmeno sulla percentuale di tassazione. Nella vecchia legge di Bilancio, nella quale la Web Tax non è mai diventata operativa, si indicava il 3%, mentre per quella del 2019 si parla del 6%, anche se le forze di governo non concordano né sull’attuazione della tassa né sulla percentuale del prelievo. L’unico dato certo è che nella bozza della manovra che il governo sta cercando con fatica di redigere per raggiungere un accordo con l’Unione Europea è comparsa la Web Tax.

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