Video on Demand, cosa accade in Italia?
I servizi di SVoD, ovvero il video on demand per abbonamento, supereranno i 4 milioni di clienti nel 2017. Questa la stima fornita ieri durante il convegno sul futuro del VoD che si è tenuto nell’ambito di The Business Street del Festival di Roma. La stima è stata fornita da Irina Kornilova di Screen Digest che ha anche specificato che nel 2013 le vendite di contenuti video on line raggiungeranno i 150 milioni di euro, con una crescita del 19 per cento rispetto al 2012. Stefano Scauri, responsabile distribuzione digitale di Warner Bros., nel suo intervento ha sottolineato che “siamo in presenza di un vero stravolgimento tecnologico il cui futuro è imprevedibile. O l’industria difende lo status quo – ma così scompare – o cerca di cavalcare l’innovazione. Il consumatore asseconda la tecnologia e noi dobbiamo andare sempre incontro alle esigenze del cliente. Credo che la nostra industria avrà un futuro finché ci sarà attenzione e interesse per i film come accade ora”. Giovanni Scatassa, responsabile marketing e comunicazione di Rai Cinema, ha fornito alcuni dati della ricerca Audicinema: “Dal 2011 al 2013 tutte le forme a pagamento di fruizione di film, sono in calo. Il cinema ha perso 3 milioni di spettatori; home video e pay tv sono in contrazione e l’home video in particolare ha perso oltre 3 milioni di persone. A fronte di queso calo, sono solo 600mila le persone che nel 2013 hanno dichiarato di aver scelto le piattaforme VoD. Resiste, e bene, con oltre 20 milioni di persone, la free tv come modalita’ di visione dei film. Segno di un paese in cui la crisi si sente molto”. Ha continuato Scatassa: “Dal 2008 le nuove piattaforme sono cresciute solo del 6 per cento. Da Audicinema risulta che 20 milioni di persone non comprino film sul web perché troppo cari. Il problema del prezzo, quindi, esiste. Ma bisogna anche fare un grande lavoro informativo per far conoscere queste nuove modalità di sfruttamento dei film con cui gli italiani hanno ancora poca dimestichezza”. Federica Tremolada di YouTube ha presentato le nuove modalità di sfruttamento legale di contenuti che offre il portale. Alessandro Schintu (Chili Tv), invece, ha sottolineato che “è importante tenere conto delle scelte dei consumatori che vogliono vedere tutto e subito. Per questo bisognerebbe ripensare le window. Una riduzione delle finestre non credo danneggi i cinema; sarebbe un modo di contrastare la pirateria con un’offerta legale. Magari si può partire con dei test”. Stefano Zuliani di Cubovision ha parlato “di equilibri di filiera che cambiano. Il VoD può essere il futuro ma deve raggiungere determinati risultati di sviluppo; può anche rispondere alle esigenze di consumo di cinema al Sud, dove mancano sale. Bisogna trovare una via italiana al VoD”. Al convegno è intervenuto anche Dragoslav Zachariev della piattaforma VoD francese, Eurovod. In Francia la situazione del Video on Demand è molto più sviluppata; il 2012 ha fatto segnare 60 milioni di proiezioni in VoD. Per il 2013 si stimano 100 milioni di visioni per un fatturato di 285 milioni di euro.
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