Grazie a una crescita degli ascolti rispetto al 2014, all’aumento dei ricavi pubblicitari e all’incremento degli abbonati di Mediaset Premium, nel corso del 2015 Mediaset ha registrato un utile netto di 4mln di euro, contro i 23,7mln del 2014 e gli 8,9mln del 2013. In aumento i ricavi netti, pari a 3.524,8mln (2.554,2 in Italia e 971,9 in Spagna), rispetto ai 3.414,4 precedenti. L’Ebit è positivo per 231,4mln (vs 248,7mln 2014), mentre l’indebitamento finanziario netto vede una leggera riduzione dagli 861,3mln del 2014 agli 859,4mln del 2015, nonostante gli investimenti in acquisizioni e in contenuti esclusivi. Questi i principali risultati del bilancio consolidato del Biscione al 31 dicembre 2015, approvato ieri dal cda presieduto da Fedele Confalonieri. Sul fronte Mediaset Premium, l’esercizio 2015 si è chiuso con ricavi in crescita a 558,8mln rispetto ai 538,4mln del 2014 («in controtendenza con l’andamento in contrazione del mercato pay») e con un incremento del numero degli abbonati, arrivati a 2,01mln. Questi dovrebbero ulteriormente aumentare nella seconda parte del 2016 grazie alla Champions League, al cinema e alle serie. Nei primi due mesi del 2016 l’andamento della raccolta pubblicitaria in Italia «ha fatto registrare un aumento in linea con i tassi di crescita degli ultimi trimestri, in un contesto caratterizzato da una domanda che rimane stabile rispetto all’ultima parte del 2015» mentre «i ricavi pubblicitari in Spagna evidenziano un buon tasso di crescita, in un mercato dove la ripresa economica è già maggiormente consolidata». Quanto alla ventilata vendita di Premium al gruppo Vivendi, arriva una secca smentita anche da parte del direttore finanziario di Mediaset Marco Giordani, come riporta “Il Sole 24Ore”: «La pay tv, dove ormai stanno migrando tutti i contenuti più pregiati, è core business per Mediaset. Uscirne significherebbe affidare il futuro del gruppo alla sola tv generalista, un orizzonte troppo riduttivo nel mercato attuale».