Chi è il consumatore dietro lo spettatore di Sanremo? Si pone questa domanda la terza fase della ricerca ad hoc sviluppata dalla Unit Research & Insight di GroupM sulla 69° edizione del Festival di Sanremo. Dopo la prima fase, che ha sondato l’interesse della popolazione a guardare il Festival e le sue motivazioni, la seconda dedicata ai rituali e le abitudini legate alla visione della kermesse e ai pronostici sui vincitori, la terza e ultima fase è dedicata allo spazio che le marche possono avere all’interno di Sanremo. Si arriva così all’identikit del consumatore dietro il telespettatore: il 66% ha una spesa media mensile per nucleo famigliare che supera i 1.500 euro, il 94,5% si reca al supermercato settimanalmente, il 64,9% lo fa più volte nell’arco della settimana. Si tratta di decision makers e le top 5 categorie sono Alimentari (91,1%), Prodotti per l’igiene e la cura della persona (80,1%), Operatori telefonici e servizi internet (79,5%), Arredamento/Elettrodomestici (78,3%), Turismo, Viaggi e Vacanze (76,4%). Il 26,9% ha cercato online marche e prodotti visti durante il Festival ( 37,7% tra i Millennials), il 30% ha ordinato cibo a domicilio (37% tra i Millennials) e il 10% dichiara di aver fatto una spesa alimentare specifica per accompagnare la visione del Festival, come snack, popcorn, bevande o altri prodotti che non capita di acquistare abitualmente (sui Millennials sale al 13%). Il festival è considerato, per l’80% degli intervistati, un brand italiano. Nonostante le polemiche, l’assenza del festival si farebbe sentire tra gli italiani: il 71% degli intervistati ha dichiarato che sentirebbe la mancanza dell’evento, se non ci fosse più, il 93,5% intende vederlo anche nel 2020 e il 61,5% lo consiglierà ad amici e parenti. Per la ricerca sono stati coinvolti 500 italiani di età superiore ai 15 anni (rappresentativi della popolazione italiana per i principali criteri socio-demografici) che hanno guardato l’ultima puntata del Festival e almeno un’altra serata della kermesse, arrivando così a un totale di 1.500 interviste per l’intero progetto di ricerca.
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