L’usato fa bene all’industria
Secondo quanto Michale Mauler, executive vice president di GameStop, ha dichiarato alla rivista britannica Edge, la compravendita di software usato ha un effetto benefico sull’industria in generale. L’usato è una componente fondamentale del business di GameStop, con un peso sul fatturato del 36,3% nel Q2 fiscale e una crescita del 12% (unico macro-segmento in crescita, insieme alla sotto-categoria del software digitale), ma secondo Mauler l’opportunità di portare indietro i giochi usati è fondamentale per permettere a moltissimi gamer di acquistare le novità e aiutare publisher e developer a vendere le nuove versioni di franchise con uscite a cadenza annuale. “Capisco i sentimenti di molti publisher e sviluppatori”, ha spiegato Mauler, “ma abbiamo analizzato i dati e abbiamo visto come l’usato porti molti benefici anche a loro. Ad esempio nel caso dei sequel: molti utenti non sono in grado di spendere 60 dollari ogni anno per i nuovi capitoli dei loro giochi preferiti ma grazie alla possibilità di riportare indietro le vecchie versioni possono permetterseli, contribuendo così ad incrementare notevolmente le vendite di giochi nuovi”. Sempre secondo Mauler, la possibilità di acquistare una nuova serie videoludica a prezzi ridotti riportando l’usato favorisce una maggior spesa in contenuti DLC a pagamento da parte degli utenti, mentre iniziative come l’Online Pass non si sono rivelate altrettanto efficaci anche perché, secondo GameStop, gli utenti di giochi usati utilizzano molti di più l’online (per multiplayer o DLC, al fine di incrementare la longevità e la rigiocabilità di un titolo) di chi invece acquista il nuovo. “L’industria – conclude Mauler – è responsabile per aver creato una situazione in cui tutte le uscite più importanti arrivano in un periodo di due mesi: è impensabile che tutti i gamer acquistino tutti i loro titoli preferiti a prezzo pieno”.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it