Moige: richiesta la regolamentazione dei videogiochi
Un bollino rosso per i videogiochi a contenuto erotico o violento, la cui vendita sarà vietata ai minori di 18 anni, un bollino arancione per i titoli vietati ai minori di 14 anni e un bollino verde per i titoli per tutti, specificando però l’età più adatta. Sono le richieste di M.Rita Munizzi, presidente del Moige, il Movimento Italiano Genitori, che vorrebbe anche che ad effettuare la classificazione, insieme alle aziende del settore, sia una commissione di esperti pedagogisti, neurologi e genitori. L’idea è di instaurare un sistema simile a quello usato per la televisione e per i film introducendo anche sanzioni legali per i trasgressori. “Faremo appello ai ministri competenti perché al più presto vengano prese misure di sicurezza che tutelino i nostri figli dalla vendita di videogiochi non adatti alle loro fasce di età o addirittura pericolosi”, ha dichiarato la dott.ssa Munizzi. “Così come dovrebbe essere per la Tv è opportuno che lo Stato intervenga per tutelare i minorenni dai videogiochi nocivi. Occorre pensare non solo ai contenuti ma anche agli effetti che i videogames possono provocare. E’ stato dimostrato che in certi soggetti si possono sviluppare crisi convulsive da fotostimolazione. E’ urgente elaborare un codice di regolamentazione per le aziende produttrici, così come è stato fatto per la Tv e per internet. I videogames, inoltre, possono dar luogo ad iperattività corticale con effetti ipnotici. E’ perciò importante che nella confezione continuino a venir forniti consigli per il corretto uso degli stessi con indicazione dei tempi massimi di gioco e che ne venga sconsigliato il gioco in soggetti fragili dal punto di vista psicologico ed emotivo”. Il Movimento Italiano Genitori chiede l’applicazione di standard stabiliti in Italia da esperti Italiani in collaborazione con le aziende del settore. Per ora, in Italia come nel resto d’Europa, è stato introdotto lo scorso febbraio un sistema di rating in base ai contenuti dei videogame denominato Pegi (Pan European Games Indicator) amministrato da Isfe (Interactive Software Federation of Europe), l’associazione dei publisher a livello continentale. In alcuni Paesi questo sistema è complementato da un sistema di rating a livello nazionale (in Inghilterra da parte di Elspa, l’associazione dei publisher britannici). Solo in Germania, unico Paese europeo che ha rifiutato la classificazione di Isfe, è stato introdotto un sistema di classificazione da parte dello Stato in seguito ad alcuni episodi di violenza adolescenziale attribuiti in parte ai contenuti di certi videogiochi.
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