Banche e cinema, un rapporto possibile

Al convegno di ieri “Banche & Cinema 2012: strategie, sinergie e percorsi innovativi”, organizzato da Anica, ABI e Biennale di Venezia, alcuni responsabili del mondo bancario hanno parlato del rapporto con la produzione cinematografica. Per il direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini il rapporto tra banche e cinema è “un momento e una necessità per costruire un nuovo modello di sviluppo, che veda nella valorizzazione delle risorse culturali un leva per far ripartire la crescita. La cultura deve essere sempre più il petrolio del nostro paese. Le banche devono potenziare la capacità di valorizzare più attentamente le idee di investimento. Un ottimo supporto verrà dalla possibilità per il settore creditizio di acquisire la garanzia del Fondo per le Pmi per migliorare il merito di credito dei progetti filmici”. I rappresentanti degli istituti di credito hanno sottolineato la valenza del tax credit. Per Alberto Baldini, Responsabile del Settore Cinema della BNL – Gruppo BNP Paribas, il cinema è un elemento costitutivo del proprio Istituto: i 21 film che dal 2010 a oggi sono stati oggetto di un investimento di BNL hanno avuto buoni rendimenti. Soddisfazione è stata manifestata da Samuele Sorato, direttore gnerale della Banca Popolare di Vicenza, che sul tax credit cienmatografico ha costruito un modello di sviluppo commerciale, anche grazie a un’apposita società di Merchant Bank di nuova costituzione. Per Carlo Stocchetti, direttore generale di Mediocredito Italiano, “il settore cinematografico italiano deve fare un salto di qualità per svilupparsi e crescere: ancora oggi il 60 per cento degli imprenditori del settore non ritiene la banca un reale partner. Mediocredito Italiano ha l’obiettivo di diventare un partner finanziario a medio/lungo termine”. Per tutti, il Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese del Ministero per lo Sviluppo Economico sarà uno strumento strategico per le future relazioni tra banche e aziende cinematografiche.
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