“Tassa da Medioevo”
Il tema della copia privata e del relativo pronunciamento del Ministro dei Beni e Attività culturali si fa sempre più ‘bollente’. Ieri infatti Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum ha dichiarato: “La fantasia delle lobby non conosce limiti e la tassazione sugli smartphone, tablet, decoder e quant’altro ne è una riprova” e poi prosegue: “La revisione del compenso previsto per le cosiddette copie private è una una tassa iniqua, di un balzello da Medioevo che aggrava ancora di più il già pesante carico fiscale delle famiglie italiane”. Giordano precisa poi che la logica è sempre quella iniqua che prevede di “fare una legge uguale per diseguali dal momento che balzello sui cellulari/tablet taglia orizzontalmente chiunque, anche quei consumatori, e non sono pochi, che con questi device non scaricano dalla rete né musica né film o lo fanno legalmente da siti come iTunes, destinando queste entrate alla SIAE che dovrebbe tutelare il diritto d’autore in maniera trasparente, ma invece preferisce norme da ragionieri che incidono orizzontalmente e in maniera iniqua su tutte le tasche degli italiani”. Paradossalmente, infatti, anche “quei consumatori che si comportano correttamente scaricando musica a pagamento o chi usa una memoria esterna al proprio pc per lavorare, si ritroverebbero a pagare ciò che non pagano i pirati della rete, penalizzato ulteriormente da questo balzello iniquo oltreché inutile, o meglio utile solo alla SIAE. Se è questo il modo di tutelare la proprietà intellettuale il Medioevo è ormai alle porte” sentenzia il presidente dell’associazione. Adiconsum – conclude Giordano – “ritiene questa tassa iniqua e chiede al ministro Bray di non recepirla e di convocare con urgenza un tavolo con le Associazioni Consumatori e gli operatori del settore”.
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