SDC Days “Onlife” 2020, la sfida della ripartenza

Si è svolto questa mattina in collegamento streaming il convegno “La sfida della ripartenza”, nell’ambito degli SDC Days “Onlife” 2020 – la convention delle sale della comunità in programma dal 24 al 26 settembre – con protagonisti l’esercente Angelo Chirico, Luigi Lonigro (direttore 01 Distribution e presidente distributori Anica) e Massimiliano Orfei (Coo di Vision Distribution), moderato da Vito Sinopoli (amministratore unico di Duesse Communication ed editore di Box Office) e chiuso da Francesco Giraldo, segretario generale Acec – Associazione Esercenti Cattolici. Per Vito Sinopoli, «seppur lentamente, ormai siamo ripartiti, è un fatto. Naturalmente, oltre alla preoccupazione sanitaria per sé, i propri cari e dipendenti, c’è una preoccupazione economica. Il mondo delle sale è stato duramente colpito e ora è importante riscoprire l’atteggiamento giusto per affrontare questa sfida». L’esercente Angelo Chirico (direttore Cinema Teatro San Giuseppe di Brugherio MB) si è detto positivamente sorpreso della risposta del pubblico nel suo cinema. «Abbiamo ripreso la rassegna d’essai interrotta il 24 febbraio, mantenendo così una coerenza artistica, e il pubblico è tornato con grandi numeri fino a 100-120 persone a spettacolo serale e con gli spettacoli pomeridiani che registrano il minor calo di frequentazione a livello di percentuale. Ovviamente sempre nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza. Avverto un grande desiderio dello spettatore di tornare a una normalità intelligente e responsabile. Certo siamo preoccupati sul fronte economico, ma ci rincuora la straordinaria risposta del pubblico. Per questo dico sempre che il primo valore che ogni sala deve riscoprire è il proprio pubblico di riferimento che ha costruito nel corso degli anni. Sicuramente ci sono incertezze, ma gli spettatori hanno bisogno di un riferimento chiaro e forte».

Luigi Lonigro è convinto che l’assenza di molto prodotto americano sia una grande occasione per il cinema europeo e italiano. «Di contro, i distributori europei devono riscoprire il valore del prodotto nazionale che sta tornando centrale. Bisogna tenere aperte le sale, creando eventi, mentre noi distributori dobbiamo immettere sul mercato film con appeal. Come 01 Distribution porteremo al cinema quasi 20 titoli entro il 31 dicembre. Non a caso abbiamo deciso di non vendere alle piattaforme diversi film, come Volevo nascondermi di Giorgio Diritti che ha incassato 500mila euro dalla riapertura a oggi. Il Festival di Venezia è stato un momento importante perché le sale erano piene e i protocolli di sicurezza si sono rivelati all’altezza. E ieri abbiamo annunciato l’uscita anticipata di Ritorno al crimine di Massimiliano Bruno, dal 26 novembre al 29 ottobre. Ci siamo resi conto che gli ultimi spostamenti di film americani avrebbero creato un vuoto terribile nel mese di ottobre e i nostri produttori hanno accettato subito la sfida di anticipare l’uscita. Non è il momento di strategie difensive. Per consentire alle sale di restare aperte serve prodotto e chi lo ha deve metterlo sul piatto. Come 01 abbiamo fatto il nostro dovere e siamo certi che anche gli altri distributori metteranno nuovo prodotto».

Massimiliano Orfei, Coo di Vision Distribution, non nasconde le difficoltà. «Abbiamo davanti a noi diversi mesi di difficoltà, ma per noi la centralità della sala non verrà mai meno. Senza sala non ci sarebbe il cinema. Per questo il nostro impegno è di resistere, mettendo in conto perdite economiche, pronti a sfruttare le opportunità che certamente si creeranno una volta terminato questo periodo così difficile. Vorrei dare un segnale di ottimismo della ragione, non della volontà. La fame di contenuti crescerà e non ci sono dubbi che il nuovo mondo sarà diverso da quello che abbiamo conosciuti. Le piattaforme hanno approfittato di questo momento di crisi e continueranno a crescere. Mi aspetto un mondo in cui i grandi film americani andranno in sala come un grande evento, anche se saranno più forti e in numero più ristretto. Mentre una parte delle line-up delle società, oggi destinate alle sale, finiranno nei cataloghi delle piattaforme. Sarà fondamentale il prodotto nazionale, che normalmente si attesta intorno al 20-30% della quota annuale. Ma non basta ed è importante che i distributori rischino con altri film. Come Vision Distribution porteremo in sala il nuovo film di Carlo Verdone, Cosa sarà con Kim Rossi Stuart, l’ultima fatica di Woody Allen, che immaginiamo di distribuire a novembre, e Come un gatto in tangenziale 2. Un’offerta che speriamo possa dare il contributo necessario a tenere in piedi l’industria in questa ripartenza». Si ricollega Luigi Lonigro, che specifica come «questi cambiamenti non devono spaventare nessuno. Dopo la pandemia il nostro territorio assisterà a una normalizzazione dell’offerta su base annuale, dove film con scarse ambizioni di box office andranno in streaming, evitando così sovraffollamento e cannibalizzazione. Una proposta di prodotto più selezionata consentirà agli esercenti di scegliere meglio». E per quanto riguarda il ruolo dei cinema in questa fase, Angelo Chirico afferma che «il primo compito è far comprendere al pubblico che stanno andando in luoghi sicuri e accoglienti. È fondamentale la sensazione che percepisce lo spettatore quando torna in sala. Il primo marketing, quindi, è stare sulla porta del cinema, il contatto personale con il nostro pubblico. La misurazione della temperatura, le file alle casse, l’ingresso in sala, sono tutte occasioni di contatto. Prima di essere un luogo di spettacolo, oggi la sala è un luogo di socialità. E sono certo che il prodotto nazionale sia fondamentale per garantire un’offerta cinematografica di qualità. Certo, dobbiamo investire di più, con meno spettacoli e un inevitabile calo al box office. Ma dobbiamo continuare a investire sul nostro pubblico, intercettando anche nuovi spettatori». E a proposito della responsabilità dei produttori in questo momento storico, Massimiliano Orfei non ha dubbi: «C’è grande consapevolezza da parte di tutti. Ci sentiamo tutti i giorni con i nostri cinque produttori indipendenti e azionisti per affrontare al meglio questa situazione. Certo, la tentazione dei produttori di seguire le offerte delle piattaforme è molto alta. Ma il nostro compito è far comprendere la centralità della sala e portare il mondo della produzione cinematografica nel mondo che ci aspetta e che sarà certamente migliore. Non dobbiamo avere paura del cambiamento. Una maggior selezione del prodotto in sala è una grande opportunità da cui potrà beneficiare tutto il mercato. Centralità del prodotto locale, maggiore selezione e realizzare progetti con maggiori ambizioni di successo in sala. La sfida è quella di ripartire al meglio e ognuno deve fare la sua parte, a partire dai produttori». E sugli strumenti messi in campo dal governo a favore dell’industria, distributori compresi, Luigi Lonigro afferma: «Questo governo ha fatto e sta facendo molto per l’industria. Le produzioni sono ripartire e film che usciranno a Natale hanno iniziato le riprese. Credo anche che l’esercizio sia stato trattato con la giusta attenzione, che non è mai troppa e bisogna pensare che in questi mesi avremo una contrazione del mercato vicina all’80%. Abbiamo chiesto solo un incentivo che potesse consentire ai distributori italiani di convincere i produttori a gettare il cuore oltre l’ostacolo e affrontare un momento di mercato basso performante senza rischiare tutto l’investimento P&A. L’eventuale tax credit della distribuzione lo andremmo a investire al 100% nei piani di lancio. Quindi è anche un sostegno alle produzioni e consentirà a noi di investire con maggior forza e di lanciare meglio i film».
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