Oltre la metà del mercato delle reflex è Canon
Il 2014 è stato un anno difficile e senza dubbio difficile per il comparto photo, ma il bilancio di Canon sembra essere comunque positivo. D’altronde oltre la metà del mercato delle reflex è nelle mani del brand, anche la market share nelle compatte è cresciuta dell’8% e segnali positivi sono stati raccolti anche sul comparto delle stampanti consumer e delle camcorder. Quello che però il brand nipponico sottolinea maggiormente è che le indicazioni delle profonde trasformazioni nel consumatore, nella tecnologia, nel panorama dei concorrenti e nel mercato, se da un lato si traducono anche nella crisi della categoria photo imaging, dall’altro in un momento storico in cui il numero di immagini scattate è al contrario esploso e continuerà a esplodere ancora di più nei prossimi anni. Tutto ciò spinge “Canon a cambiare assieme al mondo che ci circonda” come ha sintetizzato Marco Di Lernia, country director della BU consumer imaging, con una mission ben precisa: “Dobbiamo catturare l’attenzione anche di tutti quegli utenti che producono immagini, ma senza usare una macchina fotografica. Le potenzialità sono enormi perché ci rivolgeremo a degli utenti che condividono con noi la cultura dell’immagine. Una ricerca ci dice che più di 1/3 è disposto a comprare una macchina tradizionale”. Le previsioni dicono anche che nei prossimi anni diminuiranno le decine di miliardi di immagini scattate attraverso le digital camera, ma raddoppieranno quasi le centinaia di miliardi di quelle che vengono prodotte con device diversi. Questa nuova mission significa per Canon intercettare un consumatore potenziale diverso dal classico fotografo amatoriale o professionale usando anche, prosegue Di Lernia, “un nuovo modo e una nuova piattaforma di comunicazione che tocchi aree come il CRM avanzato o servizi digitali a cui accedere dal nostro Canon store, ma anche continuare nell’approccio commerciale che abbiamo sviluppato in questi ultimi anni e che ci ha pagato nell’anno che si è appena chiuso; un approccio che mira a massimizzare l’esperienza prima del fatturato”. Tutto ciò senza ovviamente dimenticare certo il target dei ‘photo traditional’ a cui Canon si rivolge per prima cosa attraverso prodotti come le nuove EOS 760 D e 750 D: “nel nostro DNA rimane il valore della qualità dell’immagine, se però prima parlavamo e pensavamo in termini di imaging experience oggi dobbiamo pensare invece a un mondo smart imaging in cui la connected quality deve essere il filo conduttore di ogni nostro futuro sviluppo”.
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