Vendite beni durevoli e credito al consumo in calo
L’Osservatorio Findomestic 2011, presentato oggi a Milano e dedicato al mercato dei beni durevoli, fotografa la situazione difficile che sta vivendo il consumo, legato alla profonda incertezza generale. L’indagine svolta da Ipsos, infatti, evidenzia come gli italiani vivono “uno stato d’animo di sfiducia e incertezza, dominato dalla sensazione di impossibilità alla programmazione. Molti si sentono infatti impotenti e paralizzati e mostrando di avere più speranza che voglia di lottare”. Secondo l’Osservatorio, i consumi di beni durevoli nel 2011 sono calati del 4,3% a valore fermandosi a 77,8 miliardi di euro, e con un calo del 2,7 a volume. A parte la situazione di incertezza il calo è stato influenzato dalla mancanza degli incentivi che avevano caratterizzato gli ultimi anni. In particolare la spesa per la casa, che comprende i settori dei mobili, degli elettrodomestici e dei prodotti consumer electronics, ha avuto complessivamente un calo a valore del 3,9% (28 miliardi di euro) e del 3,1% a volume. Nel dettaglio il mercato dei mobili dopo un lieve recupero avuto nel 2010 per gli incentivi alla sostituzione delle cucine componibili registra un nuovo calo, contenuto a valore -1,3% (15,8 miliardi di euro) più accentuato a volume -3,1%. La mancanza di incentivi ha segnato anche il mercato dei grandi elettrodomestici che dopo un buon 2010 caratterizzato appunto dagli incentivi per la sostituzione di apparecchi Ged, quest’anno sono calati a valore del 7,2% (2,8 miliardi di euro) e del 5% a volume. Il mondo del Ped registra un calo più contenuto: soprattutto a valore -0,2% e -1% a volume, con una certa vivacità nel segmento degli apparecchi per la cucina, trainati dalle macchine da caffè. In calo i segmenti per “l’igiene della persona” e per la “pulizia della casa”, quest’ultima però caratterizzata da un andamento favorevole in termini di spesa data dai robot per la pulizia. Il mercato consumer electronics segna una forte perdita -15,1% a valore (3,8 miliardi di euro) e -9,3% a volume. Questo settore che negli anni scorsi era stato vivacizzato dal passaggio tecnologico con il digitale terrestre quest’anno ha sofferto particolarmente la mancanza di questo sostegno, una tendenza evidenziata dall’andamento delle vendite dei Tv a schermo piatto calate del 20% a valore e del 12% a volume. Da evidenziare però che al suo interno si sono viste performance interessanti riguardanti il Tv Led, che nel primo semestre ha rappresentato il 45% delle Tv vendute e il 56% del fatturato complessivo. Ma anche il 3D mostra buoni risultati, arrivando a rappresentare ad un anno dal suo esordio il 20% del mercato totale. Buone le vendite anche per il segmento delle fotocamere reflex, che ha vivacizzato il mercato fotografico, che però cala del 6,6% a valore (571 milioni di euro) e del 4,6 a volume, performance negativa data al forte rallentamento delle fotocamere compatte che comunque rappresentano il 64% del mercato. Anche l’informatica subisce il calo delle vendite, soprattutto a valore -9.9% (3,4 miliardi di euro) e dell’1,2% a volume, con i Netbook a soffrire soprattutto in termini di valore. Unico mercato positivo risulta essere la telefonia in crescita del 4,6% a valore e del 15% a volume e trainato essenzialmente dalle vendite degli smartphone. In questo scenario l’andamento del credito a consumo in Italia nei primi nove mesi del 2011 è calato del 1,4%, mentre Findomestic ha segnato un 5,9%. L’Osservatorio inoltre evidenzia che il prezzo perde la sua funzione di indicatore sintetico di valore e di credibilità. Questo è dovuto a livello micro al venir meno di un prezzo unico del medesimo bene. A livello macro invece dai giochi della finanza che compromettono la percezione del valore del denaro.
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