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Sono diversi i temi sul tavolo e tanto è ancora il lavoro da fare. La stagione estiva, appena conclusasi sotto il cappello di Moviement, ha dimostrato che uniti si possono ottenere buoni risultati e invertire trend apparentemente immutabili. Come riportato nella nostra analisi sull’estate a pag.20, dal 15 maggio al 31 agosto la sola Disney ha registrato una quota del 39%, seguita da Warner (21%) e 01 Distribution (9%). Purtroppo, non ci sono stati film di qualità di grande richiamo (i più forti, C’era una volta a Hollywood e Yesterday, sono stati spostati a settembre) e le produzioni italiane sono state quasi assenti tra giugno e agosto. Tutti spunti che devono spronare l’industria a rimettersi in gioco sin da subito, così da non trovarci impreparati o di corsa per il prossimo anno. Intanto l’esercizio si trova di fronte alla “scottante” questione del film Netflix The Irishman di Martin Scorsese. Al momento di andare in stampa non è ancora chiaro chi distribuirà il film in Italia, ma una cosa è certa: se la più grande produzione di Netflix (si parla di un budget di 140 milioni di dollari) uscirà in sala, per poi andare sulla piattaforma senza rispettare le window, si aprirebbe un precedente da cui non ci sarebbe via di ritorno. E poi ancora, entro fine anno si delineeranno le strategie di Disney alla luce dell’acquisizione di 20th Century Fox. Ma che forma prenderà la nuova struttura organizzativa? Come saranno gestiti i titoli Fox e che impatto avrà la piattaforma Disney+ sul mercato? Quale sarà il futuro di Paramount alla scadenza del contratto con 20th Century Fox l’anno prossimo? Nel nuovo scenario governativo torna una figura che ha dimostrato grande attenzione e passione verso il cinema in passato, ovvero Dario Franceschini, nominato nuovo Ministro dei beni culturali e del turismo. Ci auguriamo, però, che non ripartano iniziative sull’onda dei CinemaDays, svilenti per la percezione che danno del valore della settima arte. Si potrebbe pensare, invece, di dare vita a una nuova Festa del Cinema, magari seguendo l’esempio dei nostri vicini spagnoli, che con due appuntamenti annuali hanno saputo creare un evento atteso da tutto il pubblico e capace di registrare numeri in costante crescita.
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