Forzati alla crescita
Cosa succederà nel 2020? Non avendo la sfera magica non possiamo dirlo, ma possiamo indubbiamente osservare dei trend che sono emersi lo scorso anno e che attualmente sono in divenire.
Le multinazionali stanno crescendo attraverso l’aggregazione di un numero sempre maggiore di brand. Vi ricordiamo le ultime operazioni in ordine cronologico: l’accordo di licenza tra Prada e L’Oréal e l’acquisizione di una quota di maggioranza di Kylie Cosmetics da parte di Coty.
I retailer, da parte loro, non stanno a guardare e mirano a consolidare la propria market share. Come? O accrescendo il proprio numero di punti vendita – per acquisizione come ha fatto Rossi Profumi o per aperture dirette come Pinalli – o scegliendo la via dell’aggregazione in gruppi. Quest’ultima, infatti, consente – semplificando ai minimi termini – di avere maggiore potere contrattuale e maggiore visibilità in termini di marketing e comunicazione.
La strada è già stata tracciata in mercati diversi da quello del beauty e l’evoluzione non può che essere questa, l’unica possibile per fare una seria concorrenza a colossi internazionali come Douglas e Sephora.
Ciò che conta è fare tesoro della propria unicità e del proprio legame con il territorio per non tradire le aspettative e le esigenze della propria clientela.
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