DOBBIAMO FARE LA NOSTRA PARTE. TUTTI!
A volte la vita prende strade inaspettate, impervie e dolorose, coglie alla sprovvista e disorienta. Momenti in cui tutto cambia in un solo istante, dove prendiamo coscienza della nostra limitatezza e fragilità, ci riscopriamo bisognosi. Solo un paio di mesi fa erano sul tavolo questioni importanti come l’assenza di potenziali blockbuster nel periodo estivo, la politica aggressiva dei prezzi in alcune strutture The Space, o il tax credit congelato (questione ancora aperta). Problemi spazzati via dal timore che la malattia si insinui tra le nostre mura domestiche, privandoci degli affetti più cari e compromettendo il futuro delle nostre attività. E insieme alla paura subentra la coscienza di essere tutti sulla stessa barca, dipendenti gli uni dagli altri come essere umani innanzitutto. Abbiamo compreso – speriamo definitivamente – la necessità di assumere comportamenti sostenibili, quindi onesti e virtuosi. Ma come fare a uscire da questo pantano che immobilizza e atterrisce? Innanzitutto dando vita a una grande alleanza tra tutti i membri dell’industria cinematografica e audiovisiva: istituzioni, distributori, produttori, autori, talent, maestranze, informazione specializzata, ecc. Solamente insieme si può ricostruire un mercato che permetta a tutti di vivere dignitosamente, sviluppando una consapevolezza nuova, rinnovata. Restano, però, alcune responsabilità a cui non si può e non si deve venire meno. Le distribuzioni che possono permetterselo, devono venire incontro all’esercizio, così come gli esercenti devono pagare il prima possibile i distributori (specialmente alla luce di incassi importanti come quelli di Natale e di inizio anno). Parallelamente, il governo deve pagare subito quanto promesso, sia in termini di investimenti, sia di tax credit e di altre misure che garantiscano sicurezza al settore. e così le Tv e le piattaforme devono sostenere maggiormente (almeno per un anno) i distributori indipendenti italiani, perché gli acquisti Tv e digital delle prime visioni sono decisivi per questa industria. Occorre, inoltre, un forte supporto associativo agli esercenti cittadini, presidi culturali che non possono essere abbandonati in una situazione così drammatica. Infine, va concertata un’azione massiccia di antipirateria (all’interno della rivista l’avvocato Longhini racconta il grande lavoro compiuto per contrastare in anticipo la fruizione illegale di Tolo Tolo). Insomma, tutti dobbiamo fare la nostra parte, nessuno escluso, così da ricostruire un mercato più solido e virtuoso dalle macerie lasciate dal Coronavirus.
Vito Sinopoli
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