“Amazon responsabile dei prodotti che vende”
Con una sentenza destinata a condizionare molte giurisdizioni, la Corte d’appello della California (Cal. Ct. App., 4th Dist., No. D075738 – Bolger vs Amazon.com Inc.) sancisce la responsabilità di Amazon per la difettosità (e per i danni) del prodotto venduto sul suo marketplace. È quanto si legge in un articolo pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore, edizione online. Il caso specifico (il riferimento è una batteria per laptop esplosa in faccia all’acquirente mesi dopo l’acquisto), ha comportato un lungo excursus del giudice nella regolamentazione nazionale, e di riflesso europea, sugli interemediari digitali.
Secondo il quotidiano economico, per la prospettiva “italiana” sono tre i punti interessanti. Il primo è di puro merito: i criteri per l’imputazione dei danni da responsabilità da prodotto definiti dalla giurisprudenza statunitense sono analoghi a quelli stabili dal Codice del consumo. I principi sono quindi traslabili nel nostro sistema.
Il secondo punto è che, diversamente da quanto potrebbe sembrare, la sentenza riafferma la non responsabilità (“neutralità”) degli operatori eCommerce, ma, nel caso specifico, Amazon.com non può avvalersene. È vero infatti che il gestore di una piattaforma non può essere responsabile di ciò che fanno gli utenti, ma, se diventa parte della loro attività, assume oneri e onori. Amazon.com, scrive il giudice Usa, è a tutti gli effetti un elemento (fondamentale) della catena verticale: dato il suo ruolo – dice la Corte – “Amazon è parte integrante della catena di produzione e marketing e deve sostenere i costi dei danni provocati da prodotti difettosi”. Il terzo e ultimo punto riguarda rilevanza dell’affidamento generato da Amazon.com: “I prodotti venduti su Amazon godono di una “implicita dichiarazione di sicurezza”, che rende applicabile la previsione di una stretta responsabilità”.
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