Google dice addio a Stadia
Google ha ufficialmente chiuso i propri studi di sviluppo dedicati al gaming, cancellando di fatto tutti i titoli che sarebbero dovuti approdare sulla propria piattaforma in cloud Stadia, lanciata nel 2019. L’investimento è stato ritenuto troppo oneroso e alla fine si è deciso di uscire dal business e lasciare il supporto della propria infrastruttura alle terze parti. Stadia, che aveva già sollevato diverse perplessità dagli addetti ai lavori, si conferma un progetto farraginoso che stenta a decollare. In seguito al cambio strategia, che di fatto vede il colosso del Web abbandonare in toto l’industria videoludica, Jade Raymond, secondo quanto riportato da GamesIndustry, lascerà l’azienda per perseguire nuove opportunità professionali (un possibile ritorno in Ubisoft per i nuovi progetti a marchio Star Wars?), mentre Phil Harrison rimarrà come riferimento per coordinare le terze parti.
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