Mancano circa 2 mesi al Salone del Mobile e, con la Russia impegnata nel conflitto con l’Ucraina e i cinesi in lockdown per il Covid, la situazione è delicata. Maria Porro, presidente del Salone del Mobile di Milano, intervista dal Corriere della Sera, non nasconde le preoccupazioni, ma dà anche qualche segnale positivo. 

Innanzitutto, spiega che il Salone è nato per essere un luogo di dialogo e “vogliamo mantenere questo spirito”, per questo parla di nuovi mercati da esplorare quali Emirati Arabi, Nord Africa, India, Corea ricordando che “nell’edizione 2019, l’ultima pre Covid, le presenze russe oscillavano tra l’1,4 e l’1,7% del totale”. E’ chiaro quindi che per attrarre buyer esteri, la 60° manifestazione dovrà essere molto attrattiva. “E lo spostamento da aprile a giugno – spiega al Corriere –  va in questa direzione, vuole richiamare il pubblico internazionale, il cambio di data è stato molto apprezzato. Aspettiamo americani e canadesi”. Per quanto riguarda invece gli espositori, circa il 25% sarà internazionale: coreani e giapponesi, sudafricani, emiratini, algerini, egiziani. Oltre, ovviamente, agli europei.