Filiera Arredo: vendite in aumento del 22%
Per il monitor Federlegno il mercato interno spinge la crescita. La filiera legno-arredo tiene nel primo semestre 2022, nonostante un rallentamento registrato da aprile.
Il Monitor di FederLegno Arredo (Fla), centro studi che si focalizza su un numero significativo di imprese del settore, rileva un incremento delle vendite del 22,2%, confrontando il semestre dell’anno prima, che comunque si era già rivelato un anno eccezionale per la filiera registrando un fatturato di oltre 49 miliardi di euro (il 14% in più rispetto al 2019).
Questi dati vanno letti applicando un fattore correttivo dei prezzi che hanno risentito della crescita dell’inflazione. In alcuni casi, gli associati alla Fla, hanno corretto i listini applicando un +10% per far fronte ai rincari dovuti all’energia, i fornitori e i trasporti.
I numeri ci dicono che il settore tiene, dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederLegno Arredo. “Le nostre aziende riscontrano un rallentamento della crescita a partire dal secondo trimestre, ma i dati sono comunque positivi, grazie soprattutto alla domanda interna, che risente ancora del volano dei vari incentivi sull’edilizia.”
La crescita del 22,2% è infatti il risultato delle sintesi tra l’aumento del 26,7% delle vendite in Italia e del 16,3% delle esportazioni. Questo diminuita dinamicità dell’export si riflette maggiormente sui risultati del sistema arredamento e illuminazione, che rileva un incremento nel semestre del 15,5%, inferiore a quello della filiera nel suo complesso.
La frenata, che il Monitor registra, tra aprile e giugno è più pronunciata per quanto riguarda le esportazioni. “La frenata c’è, soprattutto per quanto riguarda l’export – osserva Feltrin – Ci aspettiamo comunque che l’anno possa chiudersi con un’ulteriore crescita rispetto al 2021, attorno al 5-10%. Ma è davvero difficile fare previsioni di quello che accadrà da settembre in poi.”
I mercati rimangono perturbati da alcune incognite che incidono sulle performance, la prima riguarda la durata della guerra Russia-Ucraina, ma anche i prezzi dell’energia e delle materie prime.
“La crescita esponenziale dell’ultimo anno sembra essersi fermata – dice Feltrin – a causa soprattutto del rallentamento della domanda mondiale, anche se le tensioni rimangono sul gas e sulle materie prime, in qualche modo collegate come il legno nobile, che sempre più spesso viene acquistato sul mercato per essere usato come combustibile e questo sta comportando un nuovo squilibrio nei prezzi.”
Il Monitor si concentra sull’incognita inflazione e sulla sua durata nel tempo, nonostante gli interventi delle banche centrali. Ma nonostante tutto le aziende della filiera rimangono ottimiste. Gli ultimi dati sulle esportazioni per territorio sono incoraggianti, in testa la Lombardia con un +22,8%, il Veneto (+14,6%) e poi Friuli Venezia Giulia (+26,4%) l’Emilia Romagna (+14,1%) e la Toscana (+28,1%).
A livello di provincia è Treviso quella che vende più mobili nel mondo, per un valore di 481 milioni di euro.
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