Savorani: il governo si muova per aiutare l’export
Il settore affronta costi inaccettabili per l'energia e i certificati verdi, nota il presidente di Confindustria Ceramica, mentre si aggrava la minaccia della concorrenza indiana
«L’industria ceramica italiana non ha mai smesso di investire sul miglioramento continuo di prodotto e processo, neppure nei momenti più bui. E sono certo che se l’Europa mettesse mano al meccanismo dell’Ets avremmo più risorse da dedicare efficacemente alla sostenibilità, invece di pagare oneri che non danno alcun ritorno e penalizzano la competitività di chi, come noi, vive per l’85% di export» ha detto durante la conferenza stampa di apertura del Cersaie il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani,
«Tutti gli operatori mondiali della ceramica stanno soffrendo, anche cinesi e indiani. Da un lato ci confrontiamo con vendite record del 2022 e, dall’altro – spiega il presidente – abbiamo di fronte un mercato internazionale delle costruzioni che si è fermato, dopo il boom post Covid. E il rialzo dei tassi di interesse è un problema comune, che frena la spesa in beni durevoli su scala globale».
Nei primi sei mesi del 2023 le vendite dei produttori italiani di piastrelle sono crollate del 22,2% in quantità e del 14,5% in valore. Il mercato italiano sta tenendo meglio delle piazze estere, con un -5,5% di fatturato e un -13% in metri quadrati.
Secondo Istat nei primi cinque mesi del 2023 le esportazioni italiane di manufatti ceramici sono scese del 12%: -7% nelle Americhe e -16% in Europa. In Germania, seconda piazza di destinazione delle piastrelle tricolori dopo la Francia e in piena recessione, «abbiamo registrato un -35,6% di vendite di piastrelle in quantità nei primi sei mesi del 2023″, ha notato Savorani, “e in luglio e agosto non ci sono stati segni di ripresa. Da qui a fine anno è difficile prevedere un’inversione di rotta né in Germania. Come difendiamo il made in Italy in questa situazione?».
I concorrenti spagnoli hanno perso il 15% della produzione e il 13% di vendite in volume nel 2022 ma gli asiatici conoscono rialzi molto inferiori nei costi di energia, materie prime e lavoro. “L’India attua politiche di dumping sui materiali ceramici di fronte alle quali l’8% di dazi introdotti da Bruxelles sono un pannicello caldo. E il trattato di libero commercio che l’Europa sta portando avanti con l’India rischia di non essere un vantaggio per il nostro settore», rimarca Savorani.
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