Il boom delle pompe di calore è già finito?
In Italia il calo più forte: -34% rispetto al 2022. Le rosee previsioni del 2022 che hanno portato a una corsa all'apertura di stabilimenti sembrano perlomeno rimandate
L’Associazione europea dei produttori di pompe di calore ha sollecitato Commissione UE e governi a prevedere bonus e contributi per i privati e le aziende che affrontano il consistente investimento richiesto da questa modalità di riscaldamento e raffrescamento degli ambienti e dell’acqua. Altrimenti, avverte la European Heat Pump Association l’obiettivo della UE di installare 50 milioni di pompe dic alore in Europa non potrà essere raggiunto.
Tra la prima metà del 2023 e quella del 2022 in Italia le vendite sono scese del 34%, dichiara la EHTA, in altri Paesi meno ma la debolezza degli acquisti nei Paesi di lingua tedesca fa temere per l’intero anno un calo delle vendite nell’ordine del 20-30%.
I dati si riferiscono alle ‘spedizioni’, le vendite ai consumatori finali potrebbero essere ancora peggiori. Tra le cause il ribasso nei prezzi al dettaglio del gas e il rialzo delle bollette elettriche che demotivano famiglie e imprese dal sostituire il riscaldamento a gas.
Se il trend venisse confermato i consistenti investimenti in nuovi impianti avviati nel 2023 da tutti i produttori in Europa potrebbero rivelarsi almeno inizialmente antieconomici.
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