Tv locali, stop a impianti che interferiscono con l’estero

Saranno disattivati entro la fine del 2014 gli impianti che trasmettono sulle frequenze che provocano interferenze con uno Stato estero confinante. Sono 76, in particolare, le frequenze escluse dalla pianificazione dalla relativa delibera Agcom, quasi tutte sulle regioni adriatiche. La Puglia è una delle regioni più colpite, insieme a Veneto e Friuli (dove restano nove frequenze sulle 17 assegnate alle locali), dalla revisione del piano decisa dall’Authority, che verrà ora attuata dal MiSe. Questo nonostante le frequenze siano state regolarmente assegnate per 20 anni alle tv areali (e nonostante le garanzie del ministero che non sarebbero mai state toccate). Quanto ai 20mln di euro stanziati dal MiSe come indennizzo per le tv che dismetteranno volontariamente le frequenze, i fondi sarebbero insufficienti secondo il parere (riportato da “Il Sole 24Ore”) di Marco Rossignoli, presidente di Aeranti-Corallo. In ogni caso, «la data del 31 dicembre è impossibile da rispettare». Inoltre, «in alcune regioni non ci sarà più il terzo delle frequenze da assegnare alle locali per legge». Questo in assenza di un progetto strategico alternativo, che preveda, per esempio, l’utilizzo di parte delle frequenze nazionali inutilizzate.
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