FederlegnoArredo, La Fiera è un’occasione per potenziare nuovi mercati
Il quadro Geopolitico è instabile e questo pesa sul settore ma i listini si alzeranno. Questo il pensiero del presidente di federlegnoArredo, Claudio Feltrin. Si confermano i buoni risultati del 2021 nel primo trimestre (+24,5%), ma sul resto del 2022 rimango le incertezze.
Il Salone del mobile.Milano mai come quest’anno vuole essere un booster per le aziende del settore. Grande vetrina per le novità, ma anche un catalizzatore per intercettare mercati e clienti nuovi.
Il presidente Claudio Feltrin ci spiega come, poco prima dell’apertura della fiera, i primi consuntivi del settore, dell’anno in corso, che si possono definire positivi. Nel primo trimestre stanno confermando il risultato del 2021, chiuso a 49 miliardi di euro; un saldo commerciale a 8,2 miliardi e un +14% sul 2019.
Il Centro studi di FederlegnoArredo ha rilevato, su un campione di riferimento, un andamento positivo nei primi tre mesi che ha registrato vendite a +24,5% con un picco del mercato interno a +27,2%, ed export a +21%. Anche il macrosistema Arredamento ha segnato un +20% di vendite sia per il mercato interno sia per le esportazioni.
Si può parlare di una conferma dei dati positivi del 2021 nel primo trimestre del 2022?
“Il 2022 si può solo descrivere come un anno eccezionale, che nel primo trimestre stava regalando delle buone soddisfazioni confermando un trend che ci aspettavamo, anche se non così ampio ma ora stiamo registrando un rallentamento.”
Come FederlegnoArredo, quale scenario vi preoccupa di più in questo momento?
Ci sono almeno tre fattori che stanno emergendo all’orizzonte e che stanno contribuendo a rendere fosco il futuro: l’innalzamento dei prezzi, la minore capacità di spesa delle famiglie e scarsità delle materie prime. Il combinato disposto di questi tre elementi può pesare in modo negativo sul resto dell’anno.
Così vi aspettate degli aumenti?
Nel nostro settore veniamo da anni dove i listini non erano quasi stati toccati. Un anno fa avremmo stimato aumenti all’interno di un range del 5-8%, quasi fisiologici, ma oggi lo scenario ci fa dire che prevediamo un 15-20%.
Il reperimento delle materie prime resta un problema così come il caro energia. Il conflitto ha influito in maniera pesante sul settore legno; non si tratta tanto di prezzo ma di vera e propria mancanza di materia prima sul mercato.
Che scenario può ipotizzare per il 2022?
Credo riusciremo a fotografare la situazione più chiaramente da settembre. Se il conflitto continua, per l’autunno permarranno due istanze negative: il problema delle materie prime e il costo dell’energia. Se invece la guerra sarà almeno a un tavolo serio delle trattative, allora potrebbe aprirsi uno spiraglio e allora il quadro potrebbe essere positivo.
Quali altri paesi hanno performato meglio nel primo trimestre?
Ci sono delle conferme. Stanno andando bene la Francia, Stati Uniti e Germania, confermando ciò il trend espresso nel 2021. Invece sulla Cina abbiamo già messo in conto che non sarà della partita, alemeno per ora ma con buone prospettive di un rientro a breve mentre per la Russia siamo consapevoli che per qualche anno non ci sarà. Comunque ribadisco che la Fiera è una grande occasione per aprire nuove prospettive di mercato e nuovi business.
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