FLA: l’arredamento non cresce, le aziende investono meno
Secondo i dati del Monitor elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su un campione rappresentativo di aziende del settore , la filiera legno-arredo, registra una contrazione complessiva del 5,9% con un trend negativo sia per il mercato italiano (-6,8%) che per l’export (-4,5%)
L’ottimismo ha ormai abbandonato le comunicazioni di FederLegnoArredo. Il Presidente Claudio Feltrin prevede ora che la filiera chiuderà con una contrazione del 3,3% il 2023.
Le variazioni rilevate da Istat nel fatturato (-14,9%) e nella produzione (-13,9%) del legno e nel fatturato (-0,1%) e nella produzione (-5,4%) di mobili nel primo semestre 2023 – rispetto allo stesso periodo del 2022 – “sono il segno tangibile di un andamento del settore legno-arredo costretto a navigare a vista e a fare i conti con una situazione in continua evoluzione destinata a protrarsi sicuramente per tutto il 2023, se non oltre”, recita il comunicato stampa dell’Associazione di categoria.
La flessione più consistente si riscontra nel settore del legno: -17% tra giugno 2022 e giugno 2023 anche a causa della riduzione dei listini che lo scorso anno risentivano della forte domanda di legno come combustibile alternativo al gas. Nel settore del mobile la produzione segna -5% e il fatturato -0,8%.
“Il dato sulla produzione dei mobili, indice soprattutto di un rallentamento della domanda e dell’export dei nostri prodotti anche oltre Oceano. Di conseguenza il settore legno comincia a risentire di una riduzione della produzione, una volta esaurite le richieste del 2022, anno con performance al di sopra della norma”, afferma Feltrin.
Secondo i dati del Monitor elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su un campione rappresentativo di aziende del settore , la filiera legno-arredo, registra una contrazione complessiva del 5,9% con un trend negativo sia per il mercato italiano (-6,8%) che per l’export (-4,5%).
A gravare maggiormente sull’andamento complessivo è il macrosistema legno, che flette del -12,6%, (-14% le vendite sul mercato nazionale e -8,3% l’export), pur con andamenti molto differenziati tra i diversi comparti: dai pannelli in forte contrazione alle coperture, strutture ed edifici in legno invece in crescita.
Arredamento: minori esportazioni annullano il debole aumento della domanda interna
Il macrosistema arredamento – che rappresenta il 62% delle vendite totali – nei primi sei mesi del 2023 chiude più o meno in linea con il medesimo periodo del ‘22 (-1,1%): l’andamento complessivo è determinato in particolare dalle minori esportazioni (-3,3%) che pesano per oltre la metà di quelle totali e che annullano l’effetto moderatamente positivo del mercato nazionale (+1,3%).
La previsione per l’inero 2023 è una contrazione del 3,3% nel fatturato, con l’export a -2,6% e il mercato nazionale a -3,8%. Per quanto riguarda il macrosistema arredamento le previsioni parlano di un andamento totale lievemente positivo (+0,2%) grazie alla maggior tenuta del mercato interno (+1,3%) rispetto all’export a -0,7%. Andamento negativo invece per il macrosistema legno (-8,5% totale) senza differenze sostanziali tra mercato nazionale (-8,6%) ed estero (-8,3%).
Difficoltà nell’accesso al credito
“Secondo il nostro Monitor, il 39% delle imprese del legno-arredo sta rallentando gli investimenti data la situazione di incertezza a cui si aggiunge la difficoltà nel reperire risorse finanziarie a costi accessibili, a causa degli aumenti dei tassi di interesse e del calo degli affidamenti bancari alle imprese, che segna il minimo storico da oltre 20 anni. Il 22% delle imprese evidenzia maggiori difficoltà nell’accesso al credito e per ovviare alla scarsità di liquidità provano a cercare nuovi affidamenti in altri istituti. Il 25% sta valutando di ridurre gli affidamenti e sostenere la crescita con risorse diverse, anche apportate dai soci” riporta Feltrin.
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