2 Il duro anno della ceramica
Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica: ”Ci sono ancora tre importanti questioni aperte”
Durante l’ultima conferenza stampa, Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica ha portato alla luce importanti temi. “Nell’anno che ha visto la pandemia condizionare la nostra vita e le nostre attività – ha sottolineato – possiamo dire che questo 2020 si è chiuso in flessione, ma tutto sommato, meno peggio di quanto ci si potesse aspettare. Un importante momento è stato il rinnovo del CCNL lo scorso 26 novembre che rappresenta un significativo investimento sullo strumento contrattuale.Ci sono poi tre grandi questioni aperte, che possono pregiudicare in modo pesante la competitività delle nostre imprese.La prima riguarda il sistema degli ETS dell’Unione Europea che, pur mirando a un obiettivo climatico pienamente condivisibile, penalizza in modo incoerente un settore, come quello della ceramica italiana, che ha investito importanti risorse ed è all’avanguardia nella tecnologia esistente”. “A questo, si aggiunge l’inaccettabile esclusione del nostro settore – prosegue il Presidente Giovanni Savorani – dalla lista dei settori ammessi alla compensazione dei costi indiretti ETS, ovvero quelli sull’energia elettrica di acquisto. Tale esclusione risulta immotivata per l’elevatissima esposizione al commercio internazionale delle nostre aziende e rischia di avvantaggiare, in modo irreversibile, i nostri concorrenti.Un secondo tema di perdita di competitività è quello delle infrastrutture. Nonostante ci siano delibere approvate, finanziamenti disponibili e progetti esecutivi, i lavori per la Bretella Campogalliano-Sassuolo e per le oltre opere di viabilità ordinaria non partono. A questo si aggiunge il progetto regionale di collegamento ferroviario tra gli scali di Marzaglia e di Dinazzano per rendere più efficiente l’intero sistema ed aumentare il ricorso al trasporto su rotaia.Da ultimo, è indispensabile che la straordinaria attenzione che gli italiani stanno ponendo agli incentivi del Superbonus 110% possano diventare cantieri reali per riqualificare porzioni importanti di città. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che la scadenza degli incentivi venga equiparata a quella del Recovery Plan, anno 2026, e soprattutto che le procedure vengano semplificate, per evitare che la loro complessità faccia desistere tanti dal fare i lavori. Infine, i plafond degli istituti di credito devono essere capienti a sufficienza per poter finanziare tutti coloro interessati a ristrutturare” ha concluso.
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