La responsabilità nell’utilizzo delle risorse è diventata uno dei trend che maggiormente impattano sull’economia attuale e lo farà sempre di più, coinvolgendo le i giovani.  Il percepito attuale però, è che la sostenibilità debba interessare solo l’industria. Ma siamo sicuri che il retailer non sia interessato da questo nuovo fenomeno?

Un articolo di Veronica Verona a pagina 24 di Abitare il bagno LINK sottolinea l’importanza della sostenibilità nel retail. Data la sua posizione nella catena del valore tra industria a monte e consumatori a valle, i retailer sono elementi chiave per un’economia circolare. Le iniziative del retail possono contribuire a stimolare la diffusione e il supporto di una nuova cultura, posizionandosi quindi come modelli significativi per le nuove generazioni, con il vantaggio di poter essere i primi retailer a farlo. 

Se è vero che le nuove generazioni sono portate sempre più spesso a scegliere di acquistare seguendo il driver della sostenibilità, essere i primi nel proprio settore o zona geografica a parlare la lingua della razionalizzazione delle risorse, può essere una nuova ed efficace leva di posizionamento della propria insegna come azienda orientata al giusto profitto. 

“Dobbiamo evitare l’abbaglio dell’equazione sostenibilità uguale decrescita, superare anche una certa ideologia green oltranzista e valutare i timori espressi da alcuni soggetti economici, preoccupati di subire uno svantaggio competitivo a causa del rispetto di criteri di compatibilità ambientale dei processi di produzione più rigorosi – ha detto Massimiliano Valeri, Direttore Generale del Censis. – Gli italiani dimostrano in effetti un grande pragmatismo: è quello che serve per favorire un cambiamento epocale“. 
Raggiungere questo obiettivo ovviamente richiede degli accorgimenti strategici e una comunicazione adeguata e coerente con il concept green.