Findomestic: le famiglie investono ancora in casa
Gli italiani reagiscono al clima d’incertezza e all’inflazione investendo per adattare gli spazi della casa a una fruizione diversa e multifunzionale. L’analisi dei settori appartenenti all’universo casa dell’Osservatorio Findomestic rivela alcuni trend degni di rilievo.
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Secondo l’Osservatorio Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia, agevolazioni fiscali e il rinnovo degli ambienti indotto dalla riqualificazione degli immobili trainano i Mobili, che crescono del 4,8% (grazie a un incremento dei prezzi medi del 7% e nonostante un calo dei volumi del 2,1%) e raggiungono i 16,82 miliardi di fatturato
Nonostante il calo del 2% a valore nel 2022 il mercato dei beni durevoli si mantiene su livelli sostanzialmente simili a quelli del 2019 e superiori ai 69 miliardi di euro,. A dare questa stima è l’ Secondo Findomestic cui questa dinamica è attribuibile alla riduzione dei volumi (-7.6%) solo parzialmente compensata dalla forte crescita dei prezzi (+6.1%) e all’impatto del buon andamento degli acquisti per la casa, che raggiungono un valore di 34 miliardi e con una crescita del +2,6% compensano in parte il crollo del settore dei motori (-6,2%).
Il Gap tra Mobili e Tecnologia Consumer si riduce.
In un anno il distacco tra i due comparti è crollato da 1 miliardo a 300 milioni di euro. Le agevolazioni fiscali e il rinnovo degli ambienti indotto dalla riqualificazione degli immobili trainano i Mobili, che crescono del 4,8% (grazie a un incremento dei prezzi medi del 7% e nonostante un calo dei volumi del 2,1%) e raggiungono i 16,82 miliardi di fatturato avvicinandosi ai 17,15 miliardi della tecnologia consumer, che non va oltre il +0,6%. A crescere di più sono i mobili da soggiorno (+18,8%) e da cucina (+7,8%) e, soprattutto, quelli da ufficio (+40,4%), che beneficiano della spinta ad adeguare le dotazioni domestiche allo smart working.
GED: la crescita è sostenuta esclusivamente dalla componente prezzo.
Il +4.5% del giro d’affari registrato nei primi 9 mesi del 2022 è dovuto al fatto che il calo dei volumi di vendita (-3.5%) è compensato dal forte aumento dei prezzi (+8.4%) frutto del trasferimento a valle dei rincari degli input produttivi e dello spostamento degli acquisti verso apparecchi più performanti. I prodotti da incasso crescono del +12.2% in valore, restano sostanzialmente stabili in volumi (-0.1%) e mostrano un forte incremento dei prezzi (+12.5%). Più contenuta, invece, l’evoluzione dei prodotti a libera installazione (-0.3% in valore), che registrano un più intenso calo dei volumi di vendita (-5.9%) a fronte di una crescita dei prezzi del 6%.
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